Se il bimbo picchia altri bambini
Botte, graffi e morsi ad altri bambini, che fare?
Aggressività dei bambini, se picchia i compagni

Sin dai primi atteggiamenti negativi, occorre usare il polso fermo: i bimbi vanno sgridati con un secco “non si fa” ed una spiegazione rapida del perché. Se c’è recidiva continua occorre anche passare a piccole punizioni: fondamentale è essere fermi e non troppo elastici. La sgridata e l’eventuale punizione devono essere mirati al comportamento errato e non ad un nostro momento di nervosismo.
Assolutamente è fondamentale dare il buon esempio: se non si vuole un comportamento aggressivo, il bambino non va picchiato.
Vanno evitate le situazioni di contrasto: al minimo litigio o minaccia con un compagno o fratellino, il piccolo va fermato ed allontanato dal luogo o dalla persona che rappresenta stress. Metterlo in castigo in un angoletto per un paio di minuti, lo aiuterà a sbollire la rabbia. In più con voce dolce, provate a mettervi nei suoi panni, e a dare parole alle sue motivazioni: “so che l’amichetto ha rotto il tuo giocattolo preferito, ma non lo ha fatto intenzionalmente e non si deve picchiare nessuno; il fratellino ti ha preso in giro, ma non per questo lo puoi picchiare, non è bello fare del male agli altri, mai”.
Più concretamente: dimostrare comprensione ed affetto, ma non giustificare il gesto aggressivo! Insegnategli a rivolgersi a voi (o all’insegnante) laddove qualcuno lo infastidisce: ascoltatelo però, guardandolo negli occhi e rispondete con coerenza, laddove richieda il vostro aiuto.
Lodatelo o premiatelo quando ha un comportamento virtuoso…ovvero se non allunga le mani!
Importante rivolgersi ad uno specialista per chiedere consigli, laddove queste attente e costanti accortezze non funzionino e soprattutto se tale aggressività si protrae col passare degli anni. Già a 6 anni, il bambino ha altri mezzi per comunicare i propri sentimenti ed il picchiare non va più assolutamente accettato. Ma più cresce e maggiore è la probabilità che l'aggressività del ragazzo nasconda problematiche serie, quindi da non trascurare.
Non sono ancora arrivata all'età critica dell'adolescenza con i miei figli, ma devo dire che di base queste "regole" che ho sempre seguito, catturate da vari libri di esperti psicopedagogisti, finora hanno funzionato. E nel vostro caso?
Foto: Flickr
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.