Sindrome metabolica e rischio diabete

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Sindrome metabolica e rischio diabete

20-10-2011 - scritto da Viviana Vischi

La sindrome metabolica può portare al diabete ed è caratterizzata da grasso addominale, ipertensione, trigliceridi e glicemia alti, colesterolo HDL basso. Pensaci subito.

Sindrome metabolica: tutto parte dalla pancetta.

Sindrome metabolica e rischio diabete

Un filo di pancetta può anche essere carino. Ci sono uomini che, in effetti, preferiscono le donne dalle curve morbide rispetto a quelle con gli addominali scolpiti; d’altro canto per molte donne la pancetta maschile può dare una sensazione di sicurezza e affidabilità. Ma, appunto, a patto che la rotondità sia appena pronunciata.


La pancetta è un termine gentile per definire il grasso sull’addome. E, se è tollerabile quando è solo accennata, non lo è più quando diventa ingombrante. Il girovita abbondante non solo non è attraente, ma è poco salutare perché è il sintomo, solitamente, di un’alimentazione sregolata e di uno stile di vita sedentario che, a lungo andare, possono causare guai seri.



Girovita abbondante e sindrome metabolica
La presenza di grasso addominale è infatti il primo campanello d’allarme per la cosiddetta sindrome metabolica, cioè per quell’insieme di fattori di rischio che aumentano le probabilità di malattie cardiache e di altre patologie gravi come il diabete. Attenzione: non stiamo dicendo che chi ha la pancetta sia destinato all’infarto o al diabete! La maggior parte delle persone che ha la sindrome metabolica non è malata, ma ha una maggiore probabilità di diventarlo in futuro rispetto a chi è attento alla linea.



L’insulino-resistenza, l’iperglicemia e il diabete
A scatenare la sindrome metabolica è la resistenza insulinica, cioè quella condizione per cui le cellule diminuiscono la propria sensibilità all’azione dell’insulina. In queste situazioni il pancreas cerca di compensare aumentando il rilascio dell’ormone. Ma, a lungo andare, l’iperinsulinemia porta all’iperglicemia. Da qui al diabete il passo può essere breve.



Come diagnosticare la sindrome metabolica?
Per sapere se e quanto si rischia basta poco. Innanzitutto un metro da sarta: se la circonferenza della vita supera gli 80 cm (per le donne) e i 94 cm (per gli uomini), è meglio sottoporsi agli esami del sangue e della pressione. Per diagnosticare la sindrome metabolica devono essere alterati almeno due di questi altri valori:
colesterolo HDL: meno di 40 mg/dL nell’uomo e meno di 50 mg/dL nella donna
trigliceridi: uguali o superiori a 150 mg/dL
glicemia a digiuno: uguale o superiore a 100 mg/dL
pressione arteriosa: uguale o superiore a 130 (massima)/85 (minima)


Come riportare i valori sotto controllo?
La pressione arteriosa e la glicemia elevata si possono controllare con farmaci che vengono generalmente prescritti dal medico di base. Ma l’intervento principale deve riguardare la linea. La sedentarietà e il sovrappeso sono infatti fattori di rischio modificabili con la buona volontà, con la consapevolezza che, nel caso della sindrome metabolica, è lo stile di vita che può fare davvero la differenza! E’ sbagliato pensare che la sindrome metabolica non sia grave solo perché bastano dieta e attività fisica per controllarla. La sindrome metabolica è potenzialmente molto pericolosa ed è una fortuna che basti così poco per garantirsi un futuro migliore!


Gli integratori alimentari utili nella sindrome metabolica
Sono da poco sul mercato, ma già molto apprezzati per i loro risultati: sono gli integratori alimentari specifici dai componenti mirati per le differenti complicanze della sindrome metabolica. I principi attivi utili allo scopo sono acido alfa-lipoico, acido corosolico, luteina, zeaxantina e cromo picolinato: aiutano a migliorare la sensibilità all’insulina, favorire il controllo del peso, contrastare l’iperglicemia, i radicali liberi e gli AGEs (sostanze che determinano danni al tessuto vascolare). In breve, danno una mano ad allontanare il rischio diabete e quello cardiovascolare.


Tra i prodotti più efficaci contro la sindrome metabolica, contenenti con acido alfa-lipoico, acido corosolico, luteina, zeaxantina e cromo, si distingue Diabeguard. Diabeguard è la risposta naturale alla sindrome metabolica: aiuta a contrastare l’iperglicemia, i processi degenerativi radicalici e favorisce il fisiologico controllo del peso corporeo. Un utile complemento per controllare il rischio cardiovascolare e allontanare il diabete di tipo II.
 

Fai il test sul rischio di sindrome metabolica.



A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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