Biofotonica delle piante
L’apporto non solo di elementi nutritivi e vitali ma anche dei biofotoni è essenziale per il buon funzionamento del corpo.
Il professor Popp, un fisico, ha dimostrato già nel 1975 che le cellule viventi memorizzano la luce e coordinano le proprie funzioni tramite l’energia e la velocità della luce.
L’intensità della luce è minima ma può essere rilevata grazie adapparecchi di misurazione sensibilissimi. Il professor Popp ha
introdotto il termine di “biofotoni” per la debole radiazione di luce
delle cellule viventi, nel frattempo riconosciuto scientificamente.
Da alcuni anni, la nuova scienza della biofotonica come parte della
biofisica viene praticata ovunque al mondo ed ha per obiettivo
l’applicazione dei suoi risultati di ricerca nei campi della medicina,
l’agricoltura e la produzione di generi alimentari.
Nel suo “Istituto di Biofotonica”, Popp effettua misurazioni di
biofotoni per esaminare, tra l’altro, la qualità biologica degli alimenti.
Le piante il cui metabolismo si basa essenzialmente sulla luce
(fotosintesi) sono eccellenti accumulatori di luce e possono
trasmettere al corpo umano i biofotoni depositati in esse.
L’apporto non solo di elementi nutritivi e vitali ma anche dei biofotoni
è essenziale per il buon funzionamento del corpo. Ma solo i prodotti
di origine biologica contengono tali biofotoni e sono quindi superiori
ai prodotti chimici!
Più aumenta la presenza di biofotoni in un prodotto, più cresce il suo
valore biologico e bioenergetico
Oltre all’intensità dell’insolazione, sono fondamentali una
coltivazione ed una trasformazione ecologiche per ottenere biofotoni
in grandi quantità. È così possibile mantenere in modo integrale ed
inalterato non solo tutti gli ingredienti ma anche il contenuto,
importante bioenergeticamente, di biofotoni. L’aloe vera,
leggendaria da millenni, trova condizioni ideali nelle regioni ricche di
sole e vicine all’equatore.
La pianta matura dopo 2 o 3 anni; di conseguenza, conserva in sé da
600 a 800 giorni di sole! Si tratta dunque di una pianta ad
immagazzinamento di luce ideale! Questo è un motivo importante,
oltre ai numerosi elementi vitali nella sua polpa, per la sua efficacia
leggendaria!
Grazie alla sua ricchezza di biofotoni, l’aloe vera è superiore alla
maggior parte delle altre piante utilizzate per alimenti, prodotti di
bellezza e medicinali
Per la valutazione della qualità biologica dell’aloe vera sono decisivi
due fattori: l’emissione di biofotoni e la capacità
d’immagazzinamento dei biofotoni. L’emissione di biofotoni indica
quanti biofotoni possono essere emessi o, nel caso di
un’alimentazione dell’organismo, assorbiti.
È però altrettanto importante la capacità di memoria, ovvero la
capacità d’assorbire molta luce e di immagazzinarla.
Solo una catena ottimale, dalla coltivazione alla trasformazione al
prodotto finale può garantire prodotti di alta qualità con
caratteristiche di emissione ed assorbimento ideali! Infatti, il
mantenimento della freschezza e vitalità della polpa come pure la
capacità di memoria e l’alta emissione di biofotoni possono essere
assicurati soltanto se la l’emissione di biofotoni che per la sua
capacità d’immagazzinamento di luce! Poiché il processo di
stabilizzazione brevettato su scala mondiale permette di
salvaguardare la freschezza della polpa e di conseguenza ogni
sostanza attiva, tutte le altre caratteristiche biologiche sono
eccezionali!
Riassumendo si può quindi dire che gli effetti sorprendenti dei
prodotti all’aloe vera sul benessere di cui testimoniano spesso i
consumatori si basano non soltanto sulla preservazione di tutte le
sostanze attive nella polpa fresca ma anche sull’importanza
bioenergetica dell’alto contenuto di biofotoni.
Studio Medico Cirolla
Prof.ssa Virginia A.Cirolla
MD,PhD in Experimental And Clinical Research Methodology in Oncology Department of Medical and Surgical Sciences and Translational Medicine "Sapienza" University of Rome
National President A.I.S.M.O. ONLUS
www.studiomedicocirolla.it
www.aismo.it