Cervicalgia o Artrosi Cervicale?
Sintomi, cause e cura dell'artrosi cervicale
Spesso, in presenza di dolori al collo od alla nuca, il colpevole designato, anche in persone relativamente giovani, è l’artrosi cervicale, una malattia delle articolazioni, degenerativa e ingravescente, provocata da un assottigliamento progressivo della cartilagine che ricopre le estremità delle ossa e dalla formazione di "calli ossei" nelle zone di compressione con conseguente limitazione funzionale, infiammazione e dolore.
È malattia tipica dell'età avanzata, che tende a peggiorare progressivamente: molte persone che ne sono affette possono essere prive di segni o sintomi particolari per un lungo periodo di tempo, fino all'esplodere della sintomatologia.
I SINTOMI:
- Uno dei primi segnali che spesso si manifesta, può essere il rumore di sfregamento chiamato “sabbia nel collo”, un rumore che si avverte ruotando il collo verso posizioni estreme.
- In caso di artrosi della colonna cervicale, la formazione di osteofiti a livello delle vertebre può dare origine ad una compressione dei nervi che originano in questa sede, responsabile di un dolore caratteristico che, nella maggior parte dei casi, inizia al collo e successivamente può irradiarsi alla spalla o al braccio (cervico-brachialgia), così come i problemi artrosici a livello lombare, possono causare lombo-sciatalgia.
- Al dolore fanno seguito in un secondo tempo disturbi della sensibilità sotto forma di parestesie (alterazione della sensibilità), ipoestesie (riduzione della sensibilità) o, più raramente, anestesia. Perdurando la compressione radicolare si instaurano disturbi del movimento associati ad una riduzione della massa muscolare e a perdita della forza fino alla paresi dei muscoli innervati dal nervo interessato.
- Altri sintomi sono sensazioni fastidiose alle articolazioni in corrispondenza con i cambiamenti del tempo, la comparsa di gonfiore dopo il movimento (specie se prolungato) o la rigidità che si manifesta dopo un periodo di riposo e si accompagna anche a caratteristici crepitii o "rumori di scroscio" a livello dell’articolazione allorché questa si rimette in movimento.
Le problematiche del tratto cervicale sono in grado di dare luogo a numerosissime manifestazioni: limiti di rotazione, di flessione ed estensione, dolori diffusi al collo, cefalee, emicranie, vertigini, nausea, acufeni (fischi o ronzi alle orecchie), disturbi o calo della vista, disorientamento, alterazione della memoria, insonnia o sonnolenza, cervico-brachialgie, parestesie al cuoio capelluto, sindrome del trigemino, diminuzione della forza, disturbi della tiroide, disturbi della fonazione, disturbi neurologici alle gambe, ed altri ancora; se le vertebre causano compressioni midollari, sono in grado di creare manifestazioni fino all'intero tratto lombare e alle gambe.
CAUSE
Quali possono essere le cause di queste manifestazioni? Una delle principali ragioni è il nostro stile di vita: stress e tensioni in abbondanza; raramente o mai esercizi di stretching o di postura seguiti da esercizi di rilassamento.
I muscoli si accorciano, come conseguenza di posture scorrette, determinando compressioni sulle articolazioni che gestiscono. Alcune attività sportive, gli sport violenti, i microtraumi ripetuti nel lavoro o nello sport, i fattori emotivi (o il freddo e l’umidità) che ci fanno "tirare il collo" dentro le spalle, sono co-fattori importanti nella genesi del processo degenerativo articolare.
A gravare in maniera estremamente importante su questo tratto, è il diaframma, il muscolo della respirazione per eccellenza: lo stress, i problemi, i traumi, si ripercuotono tutti in ultima analisi sulla respirazione; il diaframma, irrigidendosi, nel tempo perde la sua elasticità e funzionalità, e delega così ai muscoli accessori, presenti in gran parte anche nel collo, l’azione respiratoria. Tali muscoli saranno gravati da questo lavoro straordinario con conseguenti problemi a carico del collo, che porteranno fino all’artrosi.
SOLUZIONI
Quali possono essere le soluzioni possibili? Essendo una patologia degenerativa cronica, la riduzione della tensione muscolare, (principale fattore scatenante il dolore) è sicuramente uno degli strumenti efficaci per ridurre i sintomi e prevenire peggioramenti: la valutazione kiesiologica della risposta e della reattività neuromuscolare si rivela efficace nel ridurre la sintomatologia.
Una corretta valutazione kinesiopatica degli squilibri posturali, con adeguati interventi mirati a migliorare l'equilibrio globale del corpo, tecniche di riprogrammazione neuro-mio-fasciale e di Cranio-Sacral Repatterning, si rivelano estremamente efficaci nel migliorare la sintomatologia dolorosa ed incrementare la mobilità e la motilità, riducendo le manifestazioni ed i sintomi che accompagnano questo processo degenerativo.