Dieta in rosa: come preservare salute e fertilità nella donna

Le cause dell’infertilità sono numerose e di diversa natura: possono essere correlate a specifiche patologie – quali obesità, endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico, ecc. – ma anche a fattori sociali (ricerca di un figlio in tarda età) o allo scorretto stile di vita (uso di droghe, abuso di alcool, fumo, inquinamento, cattive abitudini a tavola).
Al fine di favorire la fertilità non si può prescindere dallo stile di vita e dall’alimentazione, che sono le basi non solo per la salute generale e ginecologica della donna, ma anche, in caso di gravidanza, per la salute e il corretto sviluppo del feto. Essere normopeso rappresenta, infatti, la condizione ideale per portare avanti la gravidanza in maniera ottimale. Quando si è alla ricerca di un figlio è importante non trascurare i fattori nutrizionali che possono favorire la fertilità.
Ogni dieta “in rosa” dovrebbe prevedere:
- la supplementazione di ferro eme (presente negli alimenti di origine animale, facilmente assorbibile dall’organismo umano) e non eme (presente negli alimenti di origine vegetale, il cui assorbimento può essere agevolato dalla vitamina C del limone);
- il consumo di proteine di origine vegetale, in particolare di legumi;
- il corretto apporto di antiossidanti, tramite il consumo quotidiano di frutta e verdura;
- l’utilizzo di olio extravergine di oliva come condimento principale;
- il rispetto del fabbisogno giornaliero di acido folico, presente in particolare nelle verdure a foglia verde scuro (lattuga, rucola, broccoli, cavolo, cime di rapa, invidia,ecc.), da addizionare quando necessario e sotto prescrizione medica, con integratori nutrizionali.
Inoltre, occorre fare attenzione anche ai prodotti che aumentano il rischio di infertilità. Bisogna, dunque, essere attenti:
- all’eccessivo consumo di latte scremato e derivati, al posto del latte intero, fonte di calcio e vitamina D;
- all’abuso di proteine di origine animale (in particolare a quelle presenti in pollo e tacchino);
- al consumo elevato di grassi trans (margarina, merendine, ecc.) a discapito dell’apporto di carboidrati e grassi monoinsaturi;
- all’ampio utilizzo di prodotti a base di soia, ricchi in fitoestrogeni (gli isoflavoni della soia, la genisteina e la daidzeina, rientrano nella categoria degli “endocrine disrupters”, sostanze capaci di interferire con il sistema endocrino, con possibili ricadute negative sulla salute riproduttiva).
A tal proposito è sconsigliato l’abuso di prodotti a base di soia nei giorni precedenti/successivi all’ovulazione, perché la genisteina in essi contenuta potrebbe interferire con la corretta mobilità e capacitazione degli spermatozoi.
Categorie correlate:
Dieta, Alimentazione e Integrazione Nutrizionale
Preconcepimento, infertilità, disfunzioni sessuali
Dott.ssa Giorgia Galasso,
Biologa Nutrizionista, Specializzanda in Scienza dell’Alimentazione
giorgiagalasso@libero.it