Emicrania: cos'è, quando si manifesta, come prevenirla
Spesso disabilitante, l’emicrania è una forma di mal di testa frequente soprattutto per le donne. Vediamo insieme come si manifesta e come prevenirla.
Caratteristiche e sintomi dell'emicrania, una forma specifica di mal di testa.
Quando fa la sua comparsa, l’emicrania non ti lascia certo spazio alle parole. Il dolore avvertito potrebbe anche essere molto forte, al punto da spingerti ad interrompere le attività in cui eri impegnato. Il mal di testa di tipo emicranico, che può essere anticipato da un formicolio agli arti o da vista sfocata, può durare qualche ora (nei casi più fortunati), o anche diversi giorni.
Generalmente, a fare da campanello d’allarme sarà un dolore localizzato all’interno della testa, dapprima lieve e sopportabile, ma che poi aumenterà di intensità fino a diventare martellante. A questo punto, potresti percepire insieme al dolore anche una sensazione forte di pulsazione.
Pur essendo un disturbo molto diffuso, l’emicrania viene spesso sottovalutata o trattata nella modalità sbagliata. Diversamente, è fondamentale valutare con un medico cause, effetti e ricorrenza con cui si presenta, in quanto può compromettere in maniera seria la qualità della vita.
In virtù dei suoi attacchi intensi e spesso lunghi, l’emicrania è considerata una malattia disabilitante e anche molto costosa dal punto di vista della spesa sanitaria. Peccato che le sue forme più severe non vengano, ancora oggi, contemplate nei livelli essenziali di assistenza.
EMICRANIA: A FARNE I CONTI SONO SOPRATTUTTO LE DONNE
Dati alla mano, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha rivelato che l’emicrania rappresenta la seconda patologia più disabilitante e la terza più frequente al mondo, tanto da colpire il 12% degli adulti del pianeta. Presenta inoltre un’incidenza nettamente superiore nel sesso femminile: su 3 persone che ne sono affette, 2 sono donne. (Fonte: GBD 2016 Disease and Injury Incidence and Prevalence Collaborators (2017). Global, regional, and national incidence, prevalence, and years lived with disability for 328 diseases and injuries for 195 countries, 1990-2016: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2016. Lancet 390(10100):1211-59). Per questo rientra tra le cosiddette malattie di genere.
Inoltre, una rilevazione effettuata di recente dal Cergas Bocconi (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale) conferma questa preoccupante situazione. Lo studio “Gema” (Gender & Migrane) pubblicato nel Libro Bianco Emicrania: una malattia di genere ed effettuato su un campione di 607 adulti con un minimo di 4 giorni di mal di testa al mese, ha delineato uno scenario poco incoraggiante. Sono 4 milioni le donne italiane che soffrono di cefalea, a fronte dei 2 milioni circa di uomini. Ma non è tutto: perdono in media 16,8 giorni di lavoro l’anno e si presentano sul posto di lavoro in una condizione di malessere per circa 51,6 giorni nel corso dei 12 mesi.
QUALI SONO I SINTOMI CON CUI SI MANIFESTA L'EMICRANIA?
Sulla base della frequenza con cui compare, può essere di natura episodica (quando si presenta fino a 14 giorni al mese) o di natura cronica. Quest’ultima è la forma che si verifica nel momento in cui l’emicrania esplode per più di 15 giorni al mese, da almeno 3 mesi. Questa patologia può essere paragonata a una tempesta che può manifestarsi anche più volte al mese, per una durata complessiva di circa 5/6 giorni per ogni attacco. Può fare la sua comparsa 24 ore prima del dolore, attraverso sintomi come depressione, irritabilità, stanchezza e desiderio di dolci, fino al suo scoppio che può durare tra le 4 e le 72 ore.
L’intensità del dolore – riguardante tipicamente una metà della testa, di qui il nome emicrania - è molto soggettiva, può diventare anche pulsante e molto forte, al punto che potrai avvertire in maniera amplificata anche il più piccolo suono o movimento.
Non è tutto: insieme al dolore acuto, potresti avere difficoltà nel volerti sdraiare e potrebbero comparire altri sintomi come nausea e vomito. A questa fase, può seguire quella post-dromica e che può durare tra le 24 e le 48 ore. In questo caso potrai avvertire un umore particolarmente basso e una generale sensazione di insofferenza.
La fase del dolore, nel 30% dei soggetti, è preceduta da un sintomo neurologico focale - come possono esserlo l’alterazione della sensibilità a un arto o disturbi visivi - della durata di circa 20 minuti. E’ la cosiddetta aura (di qui il nome emicrania con aura), sintomo che poi scompare nel momento in cui inizia a farsi sentire il dolore.
COSA C'E' ALLA BASE DEL DISTURBO DELL'EMICRANIA
Non sono ancora del tutto chiari i motivi che scatenano l’emicrania, tuttavia tra i fattori possibili sono inclusi quelli:
- Ormonali, come nel caso dei cambiamenti ormonali nelle donne durante il ciclo;
- Emotivi, ad esempio stress, depressione, ansia;
- Dietetici, ad esempio se si salta un pasto, o se si assume troppo alcol o caffeina;
- Fisici, come stanchezza e postura scorretta;
- Ambientali, ad esempio cambiamenti climatici o rumori forti.
La peculiarità del cervello emicranico consiste nel trasformare stimoli quali stress e variazioni ormonali femminili, in dolore. In questo senso, a svolgere un ruolo determinante è la corteccia cerebrale prefrontale e al contempo l’ipotalamo, un organo molto sensibile alla variazione dei ritmi di vita.
Ma cosa accade quando avverti quella sensazione di pulsazione alle meningi? Nel corso dell’attacco emicranico, le terminazioni trigeminali liberano neuropeptidi e la neurochinina A, causando una dilatazione dei vasi meningei che dà origine al tipico dolore pulsante.
Come comportarsi di fronte a frequenti attacchi emicranici? Non sottovalutarli, ma affidarsi al parere di un medico. Esistono terapie farmacologiche acute per spegnere gli attacchi e terapie di profilassi per prevenirli, queste ultime mutuate da altre indicazioni terapeutiche ma purtroppo con possibili effetti collaterali anche importanti, quindi da valutare attentamente insieme al medico.
UN NUOVO FARMACO PER LA PREVENZIONE DELL'EMICRANIA
La prima terapia specifica per la prevenzione dell’emicrania si chiama Erenumab, in commercio in Italia a partire dal 2019. Si tratta di un nuovissimo farmaco della categoria degli “anticorpi monoclonali antiCGRP/CGRP-R”, da somministrare mensilmente per via sottocutanea utilizzando un dispositivo di auto-iniezione e dagli effetti collaterali praticamente nulli. Chi l’ha provato, ha registrato riduzioni significative del numero di giorni mensili di emicrania.
A cura di Antonella Lobraico, collaboratrice della redazione di ForumSalute.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.