Gli infortuni nello sport
Sport e benessere psicofisico vanno a braccetto. Purtroppo però quando si fa un’attività fisica si rischia di incappare in infortuni più o meno gravi.
Ogni sport ha i suoi infortuni. Vediamo quali e come evitarli.
Uno stile di vita attivo, fatto anche e soprattutto di uno sport che sia adatto alla propria età e alle proprie condizioni di salute, è uno dei segreti della longevità. Lo sport è importante per il corpo e per la mente, perché è una spinta a vincere la pigrizia, a superare i propri limiti, ad acquisire fiducia in se stessi e negli altri; senza contare che aiuta a scaricare le tensioni e a socializzare: anche in uno sport singolo come la corsa ci si può unire a un gruppo per un allenamento collettivo!
Lo sport apporta indiscutibili vantaggi, a qualunque età: contribuisce al mantenimento della salute, allontana lo stress e le tossine, accresce in chi lo pratica il self control, la coordinazione, la gestione delle tensioni e delle emozioni, il rispetto per l’ambiente e per il proprio organismo. Coltivare una passione sportiva permette di sentirsi più vivi e di acquisire maggior autostima e autonomia, il che è importante soprattutto per gli anziani. Ai più giovani, invece, insegna a gestire il confronto con gli altri.
Purtroppo, però, quando si fa un’attività fisica si rischia di incappare in infortuni più o meno gravi, che possono colpire differenti parti del corpo: “fa parte del gioco”. La maggior parte degli infortuni sportivi riguarda muscoli, tendini, legamenti e articolazioni, mentre in un numero limitato di casi si riportano rotture di ossa o danni agli organi interni. Ad ogni modo, non bisogna spaventarsi perché, con un po’ di attenzione e con i giusti accorgimenti, gli infortuni si possono generalmente evitare.
Esistono sport più o meno traumatici. In particolare, bisogna fare attenzione agli sport con la palla (calcio, ma non solo) e agli sport sulla neve: due terzi degli infortuni riguardano queste attività! Il problema non è solo il trauma da contatto fisico ma anche il logoramento dovuto a prolungati stress meccanici (problemi alle cartilagini, ad esempio).
Si può fare una distinzione degli infortuni in:
- Acuti: contusioni, distorsioni, lesioni dei menischi, lussazioni, traumi cranici, concussioni, ferite lacero-contuse, lesioni dei legamenti, fratture, stiramento, strappo
- Cronici: artropatie, tendinopatie, talalgie, condropatie, epicondilite, epitrocleite, periartrite, lombalgie, metatarsalgie, lesioni degenerative delle cartilagini, tenosinoviti, tendinosi
Gli infortuni sono spesso da mettere in relazione con il tipo di sport praticato. Qualche esempio:
- Tennis -> epicondilite (gomito del tennista)
- Salto -> infortuni al ginocchio
- Sport di contatto -> traumi cranici
- Pallanuoto, pallavolo -> lesione cuffia dei muscoli rotatori
- Corsa --> disturbi al ginocchio e alla tibia
- Ginnastica --> rotture dei legamenti
Una curiosità: negli sport di squadra anche il ruolo può portare ad una differente frequenza di infortuni. Nel calcio, ad esempio, il 50% degli infortunati sono centrocampisti, 33% difensori, 17% attaccanti.
Per scoprire tutti i dolori tipici dei singoli sport, ecco un’interessante infografica proposta dal sito Sempreattivi.it.
Cosa fare per prevenire gli infortuni? Tre sono i momenti di un allenamento che assolutamente non vanno trascurati per cercare di prevenire il più possibile gli infortuni:
Riscaldamento o warm up
E’ una parte vitale della prevenzione degli infortuni in ogni sport e contribuisce anche a preparare mentalmente e fisicamente all’attività che si sta per intraprendere. Con la fase di riscaldamento, che dovrebbe durare almeno 5 minuti, bisognerebbe ottenere una frequenza cardiaca sufficiente a far aumentare il flusso di sangue in tutto il corpo, scaldare e allungare i muscoli per garantirne un lavoro in condizioni ottimali. Corsa a ginocchia alte, bicicletta, qualche salto, sono tutti esercizi di riscaldamento consigliati.
Defaticamento o cool down
Il defaticamento serve, oltre che come profilassi per la prevenzione degli infortuni, anche a porre le basi per il lavoro successivo e per il recupero della fatica fisica e mentale. A livello mentale serve ad alleggerire la tensione, ad esaminare la situazione, a rimuovere fattori spiacevoli e a ritrovare la motivazione. La fase di defaticamento aiuta ad abbassare la frequenza cardiaca, a rimuovere le sostanze di “scarto” come l’acido lattico e a riportare i muscoli alla condizione di riposo che avevano prima di essere sottoposti ad esercizio. Una corsa molto soft è un classico esercizio di defaticamento che va bene per ogni sport.
Allungamento muscolare o stretching
si tratta di esercizi di allungamento dei muscoli che vanno mantenuti in posizione per almeno 15-30 secondi a seconda del tipo di muscolo che si vuole allungare. Ce ne sono di specifici per i piedi, le caviglie, le ginocchia, la schiena e le spalle. Qui alcuni utili suggerimenti.
Per approfondimenti:
Lavoro aerobico ed anaerobico: differenze e funzionalità
Esercizi in casa: guida completa
A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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