Il carattere, la personalità, il temperamento e l'autostima
Che differenze ci sono tra carattere, personalità e temperamento? A cosa serve l'autostima? Scopriamolo qui
Carattere, tipi di carattere e problemi di autostima
La parola carattere deriva dal greco charakter che significa impronta e vuol dire “io incido” . Il carattere è l’insieme delle qualità positive e negative che l’individuo possiede fin dalla nascita, in quanto le ha ereditate dai geni dei genitori, nonni, bisnonni. E' come una scheda e si sviluppa in dipendenza da alcuni fattori ambientali.La personalità invece è il risultato del lavoro che ambiente, educazione, esperienze di vita e la nostra volontà compiono sullo schema originario che è il nostro carattere. Ne deriva che il carattere è immutabile mentre la personalità cambia continuamente. Ad esempio può succedere che da giovani siamo impulsivi e da maturi diventiamo prudenti.
Il temperamento invece deriva dal latino temperare che significa mescolare in giusta misura. E’ il risultato delle condizioni fisiche, dei tratti psicologici dell’individuo. Il primo a studiarlo fu Ippocrate che ipotizzò 4 umori presenti in noi che, mescolati in giusta misura, creano un perfetto equilibrio psicofisico.
Ippocrate elaborò l’idea del filosofo Empedocle secondo cui il mondo è costituito da quattro elementi primari: Fuoco, Aria, Terra, Acqua. I 4 elementi corrispondono ai 4 umori del corpo umano (bile, sangue, bile nera, linfa) quindi ad un particolare carattere.
- Al FUOCO corrisponde la bile prodotta dal fegato quindi il carattere collerico
- All’ARIA il sangue che proviene dal cuore quindi il carattere sanguigno
- Alla TERRA la bile nera elaborata dalla milza quindi il carattere melanconico
- All’ACQUA la linfa che proviene dal cervello quindi il carattere flemmatico
L'autostima deriva dal latino aestimare che significa valutare, dare un valore, avere un’opinione su… quindi il concetto racchiude: come ciascuno vede se stesso, come si giudica, che tipo di valore si attribuisce. In questo senso la stima di sé si connota come un'esperienza molto soggettiva.
L’autostima è la valutazione che ci diamo e dipende da informazioni oggettive e soggettive, riferite a tre tipi di sé:
- il sé reale che valuta oggettivamente le nostre competenze
- il sé percepito che è la nostra valutazione del sé reale e dove spesso commettiamo errori di valutazione
- il sé ideale che è quello che desideriamo essere. Quest’ultimo è influenzato dalla cultura e dalla società
I problemi legati all’autostima nascono dalla discrepanza tra sé ideale e sé percepito. Creiamo la nostra immagine in base ai segnali che riceviamo dall’esterno. Spesso ci comportiamo riflettendo le convinzioni degli altri o di come ci vedono.
I messaggi che ostacolano la nostra autostima sono quelli che ci svalutano, che demoliscono le nostre capacità o potenzialità. Ad esempio: "Chissà cosa penseranno di me?" "Sarebbe terribile se accadesse...", "Penseranno che non sono all'altezza, non sono adeguato, non sono come gli altri...".
I messaggi positivi sono quelli di riconoscimento per come siamo e facciamo. Ad esempio: "Sei importante, ti voglio bene, sono felice di vederti…". Altri messaggi positivi relativi al fare o essere capaci di fare: sono messaggi di riconoscimento che vengono dati per sottolineare le abilità della persona, ad esempio, messaggi del tipo "Hai fatto bene questa cosa!", "Complimenti, sei proprio in gamba!" sono messaggi che rinforzano le risorse della persona, di essere competente, adeguato, in grado di cavarsela.
L’autostima è il bastone che ci aiuta a vincere le sconfitte ed affrontare le difficoltà, è nostro impegno continuare a lavorare per rinforzarla e farci sentire importanti almeno quanto gli altri.
Emanuela Boldrin
Psicologa e psicoterapeuta
Specialista in ipnosi clinica e psicoterapia dinamica
Si occupa in particolare di disturbi depressivi e di ansia
Opera a Padova e provincia
Cell. 338 7617117
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