Il cibo ed i bisogni alimentari nel bambino

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Il cibo ed i bisogni alimentari nel bambino

25-03-2014 - scritto da Emanuela Boldrin

Il cibo ed i bisogni alimentari nel bambino
Alimentarsi è il primo attaccamento alla vita da parte del neonato e l’adulto che mangia troppo proietta sul cibo disagi affettivi, spesso nati proprio nell’infanzia. Con il pieno alimentare si compensa un vuoto emozionale e sentimentale.

In molti casi l’obesità diventa fattore di sicurezza: il peso, la massa, il volume diventano una corazza, danno una sensazione di sicurezza. Ci si crea una barriera che evita di stabilire un contatto con gli altri, ci si isola per mantenere l’apparente tranquillità a cui il cibo fa da sostegno. Il significato simbolico è connesso strettamente al rapporto madre-figlio. L’obeso spesso esprime una sorta di pigrizia che sembra soddisfare il desiderio della madre di tenere il figlio presso di sè sia quello del figlio di non abbandonare la sicurezza della madre o dell’ambiente familiare.

In altri casi il bisogno eccessivo di mangiare esprime un profondo desiderio di indipendenza ma anche una difficoltà a realizzare un’aspirazione. Spesso chi tende agli eccessi alimentari nell’infanzia ha avuto genitori particolarmente possessivi. Da adulti si ripete il meccanismo: invece di rivendicare la propria libertà si tace ingurgitando il cibo.

La mancanza di autostima è la molla che fa scattare molti disordini alimentari con una profonda mancanza di fiducia nella validità e attendibilità dei propri pensieri, sentimenti e percezioni.

BAMBINO-CIBO-PESO



I messaggi della famiglia ed i mass media condizionano gli stili alimentari. Basti pensare che Mc Donald è la seconda icona più riconosciuta dopo babbo natale e coca cola è la seconda parola più riconosciuta dopo ok.

Pensiamo ai cambiamenti sociali dell’immagine corporea. La donna ad esempio in epoca coloniale doveva possedere caratteristiche di forza e fertilità, ai nostri giorni deve essere magra e perfetta. Nei bambini invece l’immagine di bellezza infantile viene offerta dai mass media come “grasso” e questo influisce molto sullo stereotipo di bambino immaginario che le mamme introiettano. E’ scorretto parlare di diete per bambini come modo per perdere di peso ma insegnare i corretti comportamenti alimentari per prevenire l’aumento di peso.

Cosa fare con i bambini?
- Rispettare l’individualità del bambino e della sua crescita cioè ognuno ha i suoi bisogni nutrizionali e la capacità di autoregolarsi
- Rispettare i ritmi ed i gusti del bambino
- Evitare l’ansia dei genitori e non avere atteggiamenti intrusivi sul cibo.
- Evitare l’inganno della pubblicità

E’ quindi errato obbligare i bambini a mangiare soprattutto per ciò per cui provano avversione, questo aumenterà l’inappetenza, se non gradisce gusti particolari, se rifiuta un determinato cibo si può evitare nessun cibo è insostituibile. Ma se un bambino mangia solo tre cose pur di vederlo mangiare non va assecondato, i tre cibi scompaiono e se ne propongono tanti altri.

I bambini, specie in città, passano la giornata facendo pochissimo movimento, ma anzi vengono tenuti occupati in attività sedentarie sia a casa che a scuola.

In questo modo non hanno possibilità di bruciare convenientemente le calorie prodotte dai cibi che introducono: è questo ciò che combattiamo per la prevenzione dell’obesità. Invitarli a farsi le porzioni da soli lasciando loro la possibilità di prenderne ancora, questo costituisce un ottimo esercizio per stimolare l’appetito e insegnare ad autoregolarsi e questo non può avvenire se sono gli adulti a decidere per loro quanto devono mangiare a stabilire le loro porzioni.

Al contempo non chiedere cosa vuole mangiare generico, ma aiutarli ad imparare a scegliere fra cibi corretti. Lasciare al bambino la scelta di quale cibo nutrirsi non ha senso, perché o non saprà cosa dire o sceglierà sempre e solo ciò che più gli piace. La scelta deve essere comunque incentivata, ma non deve essere generica, ma guidata altrimenti si genera insicurezza, incertezza e confusione.


Emanuela Boldrin
Psicologa e psicoterapeuta
Specialista in ipnosi clinica e psicoterapia dinamica
Si occupa in particolare di disturbi depressivi e di ansia
Opera a Padova e provincia
Cell. 338 7617117
emanuela.boldrin@alice.it

Profilo del medico - Emanuela Boldrin

Nome:
EMANUELA BOLDRIN
Telefono:
338 7617117
Professione:
Psicologo
Occupazione:
Psicologa e psicoterapeuta
Specializzazione:
Psicologia, Ipnosi clinica e psicoterapia dinamica
Contatti/Profili social:
email


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