Il corpo e lo spazio

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Il corpo e lo spazio

03-01-2014 - scritto da Francesco Gandolfi



Concetti introduttivi

kinesiopatia equilibrio posturaleQuando il nostro corpo assume atteggiamenti che condizionano l'equilibrio posturale, in risposta a situazioni di stress e di sofferenza o come espressione dinamica degli adattamenti alle memorie esperienziali ed alle esigenze della stazione eretta, si creano, nel lungo periodo, situazioni di logoramento e perdita della capacità di adattamento alla vita quotidiana. Perde, cioè, quella capacità intrinseca al nostro organismo di adattarsi continuamente alle variazioni dell’ambiente in cui viviamo ed “ergersi” eretti ed in grado di affrontare di “petto” le richieste che la vita ci pone davanti.

La stazione eretta è una conquista, dal punto di vista evolutivo, relativamente recente ed i vantaggi che la libertà di utilizzo degli arti superiori e di una capacità di osservare l’orizzonte da un punto di vista più prominente, vengono “pagati” con un maggiore complessità neurologica ed un più elevato dispendio energetico.

La necessità di mantenere “i piedi per terra”, lo sguardo nella direzione di movimento ed il piano visivo parallelo all’orizzonte, creano complessi adattamenti per permettere al corpo di interagire efficacemente con lo spazio in cui ci muoviamo, nell’ambiente che ci circonda.

L’equilibrio armonico fra il corpo e lo spazio, come ad esempio rappresentato dall’Uomo Vitruviano di Leonardo, indica che l’uomo in armonia mantiene proporzioni ideali che possono iscrivere la sua figura in un cerchio: possiamo dire che l’equilibrio, garantisce all’uomo confort che gli permette di interagire con l’ambiente in modo “economico” grazie al processo di accrescimento armonico, dove le esperienze e l’apprendimento vengono integrati in maniera armonica dal sistema nervoso.

È solamente grazie alla integrazione delle esperienze acquisite, siano esse positive o negative, che riusciamo a ottimizzare le nostre risposte di adattamento al variare dell’ambiente e del nostro modo di relazionarci con esso: l’acquisizione di meccanismi “automatici” di risposta, la creazione di stereotipi comportamentali, fa parte del processo di integrazione con lo spazio che ci circonda, anche se le memorie “negative, tendono, nel tempo a creare atteggiamenti posturali svantaggiosi per il nostro corpo e “circoli viziosi” che ci portano, nell’ottica di evitare il dolore, a ridurre la nostra capacità di relazionarci con la gravità e lo spazio in modo equilibrato ed economico.

Grazie alla Kinesiopatia, dal greco Κίνησις (movimento, controllo) - Πάσχειν (sofferenza o emozione), è possibile intervenire sulla alterata capacità del corpo di muoversi nello spazio, attraverso tecniche di “riprogrammazione” che facilitino il recupero da parte del sistema nervoso una corretta “propiocettività” sia per quanto riguarda la componente muscolare che per quella fasciale.

In parole più semplici, se il nostro “Sistema Nervoso - IO” non è realmente consapevole di come il nostro corpo sia “organizzato” nello spazio, a causa di fattori fisici o emotivi che interferiscono sulla corretta percezione creando sensazioni imprecise o scorrette, la nostra stazione eretta ed il movimento subiscono adattamenti che la portano ad essere in disequilibrio e ad assumere posture scorrette. È possibile, grazie a tecniche mirate ed efficaci, aiutare il corpo a “riprogrammare” i propri sistemi percettivi, per riacquisire una maggiore libertà di interazione con lo spazio che lo circonda.

Il corpo nello spazio: propiocettività e cinestesia - atteggiamenti antalgici

La sensibilità propriocettiva e cinestesica è uno strumento molto sofisticato, che ha lo scopo di fornire, in tempo reale, al Sistema Nervoso Centrale sia informazioni sul movimento del corpo (velocità, forza, direzione, accelerazione), sia sullo stato momentaneo, sia sui cambiamenti che si verificano nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni in conseguenza del movimento effettuato o della postura statica.

L’integrazione delle percezioni propriocettive e cinestesiche è fondamentale sia per il controllo sulla corretta esecuzione del movimento, sia per le eventuali correzioni nel caso in cui imprevedibili fenomeni esterni vengano ad alterare i movimenti programmati. La sensibilità propriocettiva è anche alla base dei riflessi di difesa deputati a mantenere l'integrità del corpo a fronte di situazioni potenzialmente dannose.

La maggior parte delle informazioni propriocettive non raggiunge mai il livello di coscienza, ma una parte delle percezioni di questo sistema sta alla base dei processi di consapevolezza e coscienza, grazie all'integrazione delle afferenze provenienti dai differenti canali percettivi con le informazioni provenienti dalla memoria e dall'esperienza. La memoria porta un bagaglio di azioni/reazioni legate ai vissuti del passato, integrate dalle esperienze, cioè dal valore emotivo che ognuno attribuisce alle sensazioni provenienti dall’esterno.

La sintesi delle percezioni propiocettive e cinestesiche con le emozioni e le memorie crea un’”immagine olografica” del nostro IO che comunemente viene definita "immagine corporea”.

In pratica la consapevolezza dell'esistenza, della posizione e del movimento del nostro corpo dipendono dall’insieme di queste percezioni, sensazioni ed emozioni ed il sistema propiocettivo cinestesico contribuisce all’attuazione dei meccanismi di difesa che consentono il mantenimento di questa organizzazione spaziale che definiamo postura.

In estrema sintesi, possiamo affermare che il modo in cui il nostro corpo si organizza nello spazio dipende da questo insieme di informazioni propiocettive e cinestesiche, che ci permettono di relazionarci con l’ambiente e gli stress che l’interazione genera, anche e soprattutto nel tentativo di evitare il ripetersi di sofferenze o esperienze negative: possiamo definire la postura come un atteggiamento antalgico nei confronti delle emozioni “negative” che ci creano dolore, paura del dolore e paura, in una relazione con lo spazio determinata dal nostro “sesto senso”, ovvero la percezione del sé.

Categorie correlate:

Medicina alternativa, naturopatia




Profilo del medico - Francesco Gandolfi

Professione:
Altro Operatore Sanitario
Occupazione:
Kinesiopata
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