L'omeopatia in ambito oncologico
Sicurezza ed efficacia dei principali rimedi omeopatici di comune uso in ambito oncologico
L'omeopatia nel trattamento dei disturbi collegati a tumori, chemioterapia, radioterapia

La Letteratura scientifica evidenzia l’efficacia dell’Omeopatia in termini di miglioramento della qualità della vita e riduzione degli effetti collaterali dei farmaci convenzionali utilizzati nella terapia del cancro. Risulta, dunque, sempre più importante e necessario sostenere correttamente i cittadini nella loro scelta di salute integrata, affidandoli a personale sanitario realmente esperto in Omeopatia, che conosca potenzialità e limiti di questa terapia non convenzionale e sia formato nei concetti dell’alleanza terapeutica (Medicina Integrata).
Ritengo importante che un Medico di Medicina Olistica conosca i principali rimedi omeopatici di comune uso in ambito oncologico, in quanto l’Omeopatia è una terapia efficace, priva di effetti tossici, senza effetti indesiderati gravi e soprattutto senza interazioni farmacologiche.
Cito alcuni esempi:
• Per i disturbi ansiosi conseguenti alla comunicazione della diagnosi di cancro al paziente, sono indicati Ignatia amara ed Aconitum napellus;
• Per lo stress legato alle indagini diagnostiche (es. agoaspirato, TC, RMN) e/o ai cicli di chemioterapia e/o di radioterapia, si usano Gelsemium sempervivens ed Ignatia amara;
• Prima di un intervento chirurgico è consigliabile Phosphorus e dopo l’intervento Arnica montana, allo scopo di limitare gli ematomi;
• Dopo l’intervento chirurgico, per ridurre il dolore e la nevralgia, si utilizzano Hypericum perforatum e Staphysagria;
• Per i disturbi digestivi, in particolare nausea e vomito, conseguenti alla chemioterapia, sono indicati Nux vomica, Ipeca e Tabacum;
• Per la diarrea da chemioterapici, si utilizza Arsenicum album; inoltre, se si associano gonfiore di tutto l’addome ed affaticamento, è indicata China;
• Per i sintomi pseudo-influenzali (astenia, febbre, mialgie) da chemioterapia, si consigliano Eupatorium perfoliatum, Gelsemium sempervivens e Rhus toxicodendron;
• Nelle mucositi da chemioterapia (es. afte), sono indicati Kalium bichromicum e Mercurius corrosivus;
• Per la prevenzione delle radiodermiti (lesioni da radioterapia), si utilizzano Radium bromatum, Apis mellifica e Belladonna;
• In caso di ulcerazioni cutanee da radioterapia, si usano Petroleum e Nitricum acidum;
• In caso di scottature da radioterapia con vescicole, è consigliabile Cantharis.