La clamidia in gravidanza, quali rischi per il bambino?
La clamidia è un'infezione batterica molto comune che può essere pericolosa in gravidanza
Clamidia: rischio di infezioni della sacca amniotica, parto pretermine e rottura prematura delle membrane

La clamidia in gravidanza aumenta il rischio di infezioni della sacca amniotica, nonché di parto pretermine e rottura prematura delle membrane. Alcuni studi, però ancora in corso di conferma, avrebbero evidenziato anche un certo pericolo di aborto spontaneo. Se la gravidanza arriva invece regolarmente a termine, il bambino che nasce con parto naturale può contrarre dalla mamma il batterio (avviene nel 50% dei casi). Più rari, ma comunque documentati i casi di contagio con taglio cesareo.
Una buona metà di questi bimbi andrà incontro a un’infezione agli occhi (congiuntivite da clamidia) o peggio, ma più raramente, ad una polmonite, nell’arco di pochi giorni o settimane o mesi dalla nascita. In genere, non appena si nota una sintomatologia di questo tipo (e con i neonati i controlli dal pediatra sono molto frequenti) si procede subito ad una diagnosi precisa e all'adeguata terapia antibiotica che si è finora dimostrata efficace, ma è sempre meglio evitare questo percorso terapeutico se possibile, diagnosticando precocemente la clamidia nella futura mamma e curando quindi tempestivamente lei. I farmaci necessari sono compatibili con la gestazione.
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