Olio di palma, fa davvero male alla salute?

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Olio di palma, fa davvero male alla salute?

19-02-2016 - scritto da Cinzia Iannaccio

Miti e realtà dell'olio di palma, il grasso più consumato al mondo.

Olio di palma: cancerogeno, ricco di colesterolo, o prezioso nutriente?

Olio di palma, fa davvero male alla salute?

L’olio di palma fa male alla salute o fa bene? Ma soprattutto di cosa si tratta? E' un grasso saturo non idrogenato seppur vegetale, in quanto ricavato da determinate specie di palma. E' comunemente impiegato come ingrediente base nella cucina di molte popolazioni ed è assolutamente il più utilizzato nell'industria alimentare, per le sue caratteristiche fisiche, chimiche ed organolettiche.

Un intenso tam tam anche e soprattutto via web sta modificando ampliamente il modo di approcciare a questo ingrediente: i consumatori vengono continuamente messi in allarme dai rischi connessi a merendine, dolcetti e biscotti prodotti con olio di palma o di palmisto in quanto potrebbero essere cancerogeni e/o comunque innalzare pericolosamente i livelli di colesterolo nel sangue.

Aziende come la Ferrero per la Nutella continuano a difendere la propria ricetta originale, mentre altre, come la Colussi di recente, decidono di abbandonare tale ingrediente a favore di altri grassi, lanciando nuove linee di prodotti "senza olio di palma".

Si tratta ovviamente di strategie di marketing che muovono da quelle che sono le richieste del mercato, perché di fatto gli studi scientifici circa la salubrità dell'olio di palma finora non hanno portato a risultati certi, nel bene o nel male, ma sono stati anzi piuttosto contrastanti.

Dal punto di vista nutrizionale, va sottolineato come questo sia una fonte preziosissima di calorie per numerose popolazioni povere che lo utilizzano come olio da cucina. Data la scarsa possibilità di conservazione ideale in questi contesti di tale ingrediente, è facile che una sua ossidazione possa essere riconducibile a problematiche di salute, ma questo non è ancora stato provato del tutto e comunque non è riferibile all'ingrediente di per se stesso.

Al contempo va evidenziato come l'olio di palma rosso (naturale) sia migliore e più sano di quello raffinato (incolore) in quanto ricco di carotenoidi, Vitamina E e co-enzima Q10; l'olio di palma rosso inoltre sembra essere efficace per contrastare anche la carenza di Vitamina A e, se applicato su ferite, favorisce una più rapida guarigione oltre che una protezione antimicrobica.

Oltre questi aspetti benefici però ne esistono anche di fortemente negativi.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato come l'olio di palma e di palmisto (il primo è estratto dai frutti della pianta, il secondo dai semi) siano riconducibili ad un maggior rischio di malattie cardiovascolari, a tal punto che anche l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha suggerito di limitarne il consumo.

Attenzione però perché l'accento va posto sulle quantità. Non è una sostanza considerabile velenosa o altamente tossica di per se stessa.

Di fatto si tratta di grassi saturi come il burro, dei quali non è mai opportuno fare un abuso: l'olio di palma, come quello di cocco vanno considerati meno pericolosi dei grassi animali in tal senso, ma di poco. In 100 grammi di olio di palma ad esempio troviamo 49,3 g di grassi saturi contro i 51,3 g della stessa quantità di burro.

Va dunque sfatato il concetto che gira in molte campagne anti-olio di palma che sia meglio in termini di consumo di grassi un dolce fatto con il burro piuttosto che con l'olio di palma: l'eccesso di tali nutrienti è un errore comunque per il nostro apparato cardiocircolatorio, qualunque sia la fonte.

C'è poi la questione diabete: alcuni ricercatori italiani hanno evidenziato come una proteina sintetizzata dall'olio di palma sia in grado di distruggere cellule del pancreas umano favorendo l'insorgenza del diabete mellito in soggetti obesi. I meccanismi però che legano i vari fattori sono ancora tutti da indagare e sviscerare prima di poter parlare con certezza di causa ed effetto.

Recenti lavori scientifici inoltre, pur non negando a priori gli effetti negativi sulla salute dei grassi saturi nella dieta, stanno riconsiderando altri aspetti, come il tipo, l'azione sui trigliceridi e altri elementi nutrizionali presenti, nei vari oli, in relazione al rischio cardiovascolare, suggerendo come non tutti i grassi saturi siano egualmente capaci di indurre eccesso di colesterolo cattivo nel sangue. Non tutti allo stesso modo, almeno.

E per ciò che riguarda il cancro? Non esistono molti studi al riguardo ed i risultati non sono del tutto convincenti.

Cosa fare allora? La parola chiave in tema di salute e alimentazione continua ad essere una sola: "dieta equilibrata", ovvero bando agli eccessi e con un occhio di riguardo alla dieta mediterranea che pone le sue basi sull'olio d'oliva, sicuramente più salutare di ogni altro grasso vegetale o animale.

 

Fonti: WikipediaWebMD 

Foto: Pixabay



A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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