Stress, ansia e depressioni lavorative

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Stress, ansia e depressioni lavorative

04-11-2013 - scritto da Emanuela Boldrin

Ansia, stress e depressione esprimono sempre più il malessere del quotidiano negli ambienti di lavoro

Mobbing, burnout, sindrome da corridoio: quando il lavoro è fonte di ansia, stress e depressione

Stress, ansia e depressioni lavorative La situazione di crisi economica negli ultimi tempi ha accentuato gli effetti negativi sullo stato di benessere e di stabilità della persona. Sia per chi si trova a rischio di lavoro, sia per i giovani bloccati nelle aree di parcheggio delle università, sia per chi lo sta cercando e non lo trova, tutti vivono un clima di disagio, di instabilità emotiva, di altalene umorali, di insicurezze. Sempre più quindi ansia, stress e depressione esprimono il malessere del quotidiano e rappresentano un cattivo adattamento della realtà.

Cerchiamo di dare qualche definizione di stress, ansia e depressione dal punto di vista psicologico.

Lo stress è un insieme di reazioni emotive, cognitive, comportamentali e fisiologiche derivanti dalla percezione di aspetti avversi e nocivi del contenuto, dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro. Agli eventi stressanti, sia nocivi (distress) e sia benéfici (eustress) si può reagire in modo diverso e soggettivo a seconda della personalità e bagaglio di esperienze acquisite. Quando lo stress è duraturo e/o vengono superati certi livelli di ansia frequentemente possiamo trovarci ad un crollo psicologico e ad una rottura dello stato di benessere.

L’ansia esprime uno stato di allarme che attiva il nostro organismo ad uno stato di emergenza con reazioni muscolari, scheletriche e neurovegetative. La parola deriva dal latino anxia, da angere che significa stringere. E’ uno stato emotivo spiacevole accompagnato da senso di oppressione, angoscia, tensione, apprensione e timore per il futuro.

La depressione è una risposta patologica dell’individuo a determinati eventi stressanti che hanno un significato di perdita. La perdita può essere di qualcuno, di qualcosa di concreto, di un simbolo o di un’aspirazione. Come riconoscere la depressione? I sintomi più frequenti sono:

- perdita di interessi o piacere (apatia) verso le persone o le comuni attività svolte (lavoro, hobby, famiglia)
- affaticabilità eccessiva o perdita di energia
- difficoltà di concentrazione
- ideazione pessimistica sulla sua possibilità a guarire
- disturbi del ritmo sonno-veglia
- calo dell’appetito
- sentimenti di autosvalutazione o colpa
- pensieri di morte

I FENOMENI STRESS LAVORO-CORRELATI E LE PATOLOGIE PIU’ COMUNI CHE POSSONO NASCERE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Le patologie più comuni sono: il Mobbing, il Burnout e la Sindrome da corridoio. Le principali cause possono essere le discussioni, i conflitti interni, le ripicche personali, l’incremento della permalosità, ma soprattutto la difficoltà generalizzata di comunicazione interpersonale. Si innesca un pericoloso circolo vizioso dal quale è difficile uscire in tempi rapidi; molte dinamiche possono associarsi anche ad un mix di situazioni personali che si fondano con quelle generate nell’ambiente di lavoro. Il buon senso è sopraffatto dall’ansia, dallo stato di inquietudine continua, dalla paura di incorrere in sanzioni disciplinari, fino al panico conclamato di perdere il lavoro.

Per MOBBING (il termine deriva dal verbo inglese mob: attaccare, aggredire in massa) si intende una serie di comportamenti aggressivi messi in atto dal datore di lavoro o dai colleghi ai danni di un lavoratore, allo scopo di distruggerlo socialmente e psicologicamente. Lo scopo del mobbing è quello di indurre la persona mobbizzata a licenziarsi o a provocarne il licenziamento senza che si crei un caso sindacale.

Per BURNOUT (la traduzione italiana del termine è “bruciato”) si intende una forma di esaurimento o logorio di alcune mansioni professionali. La sindrome di burnout è una tipologia specifica di disagio psicofisico connesso al lavoro che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti che sono impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano le relazioni interpersonali, quindi sono frequenti nelle professioni di aiuto in ambiti sociali e sanitari dove c’è un coinvolgimento emotivo profondo, con i disagi degli utenti con cui questi lavoratori operano.

Per SINDROME DA CORRIDOIO si intende l’incapacità di distinguere tra la sfera lavorativa e la sfera della vita privata. Ci sono situazioni in cui la famiglia genera o amplifica le tensioni fisiche, emotive, comportamentali, restituendole nel contesto lavorativo o tensioni lavorative che vengono trasportate nella vita privata. Si crea un corridoio che unisce gli ambienti “casa–lavoro” in un’unica soluzione veicolando da “una stanza a un’altra” emozioni e pensieri (positivi e negativi).

COSA FARE?
L'ansia e il senso di inadeguatezza che si vivono non dipendono dall’incapacità personale ma sono causate da queste situazioni. E’ difficile trovare una medicina risolutoria; possiamo tentare di dare forza alla nostra motivazione, voglia di fare, alle nostre energie, inutile sperare che la situazione si risolva da sola o fuggire o cedere allo scoraggiamento e all’inerzia. Questo abbassa in genere l’autostima della persona che si ritrova con meno energie anche in un eventuale cambiamento.

I messaggi che dobbiamo tentare di dare al nostro cervello devono essere quindi positivi, dobbiamo lavorare sul presente eludendo le paure e gli insuccessi del passato ma anche non creandoci inutili ansie nel futuro. Speriamo che anche la cultura politica e sociale solleciti la dignità umana in cui la risorsa umana recupera benessere e valore.

Emanuela Boldrin
Psicologa e psicoterapeuta
Specialista in ipnosi clinica e psicoterapia dinamica
Si occupa in particolare di disturbi depressivi e di ansia
Opera a Padova e provincia
Cell. 338 7617117
emanuela.boldrin@alice.it

Profilo del medico - Emanuela Boldrin

Nome:
EMANUELA BOLDRIN
Telefono:
338 7617117
Professione:
Psicologo
Occupazione:
Psicologa e psicoterapeuta
Specializzazione:
Psicologia, Ipnosi clinica e psicoterapia dinamica
Contatti/Profili social:
email


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