La terapia cranio-sacrale

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La terapia cranio-sacrale

03-01-2014 - scritto da Francesco Gandolfi

La terapia cranio-sacrale
Che cos'è il Sistema Cranio-Sacrale?Così come l’apparato cardiovascolare garantisce l’irrorazione sanguigna dei tessuti e quello respiratorio è responsabile dell’ossigenazione dell’organismo, anche il sistema nervoso assume un ruolo fondamentale nel garantire la vita.

Affinché quest’ultimo possa svolgere al meglio la propria attività, nell’organismo esistono una serie di strutture che garantiscono l’ambiente ottimale per il suo funzionamento: il Sistema Cranio-Sacrale non è nient’altro che l’insieme di queste strutture.

Infatti è costituito dall'insieme di membrane (meningi) che circondano il Sistema Nervoso Centrale, dalle ossa craniche e dal sacro, dalle fasce connettivali che si irradiano dalle membrane in ogni parte del corpo e dal liquido cefalorachidiano che fluisce all'intorno del sistema nervoso.

Nonostante dalla fine del XIX secolo gli anatomisti abbiano cominciato ad affermare che le strutture craniali fossero immobili, essendo l’osservazione dei teschi dei cadaveri, è ormai definitivamente dimostrato che il cranio non è una struttura rigida ma semirigida, capace di micromovimenti che è anche possibile misurare.

Nel 1912, quindi, il Dott. Calvin Cottan per primo avanzò la possibilità dell’esistenza di un movimento all’interno del cranio; la scoperta del sistema cranio-sacrale, e del relativo movimento presente in esso, è da attribuire ad un osteopata, il Dott. William Sutherland, il quale però negli anni ’30 non aveva a disposizione quei mezzi scientifici che gli avrebbero permesso di dimostrare le sue intuizioni. Tuttavia i suoi studi fecero da base per quelli del Dott. John Upledger che dopo aver riscontrato un movimento delle ossa del cranio nel corso di un’operazione chirurgica, nel 1975 insieme ad un team di ricercatori dell’Università del Michigan, iniziò una serie di esperimenti su crani freschi, anziché su quelli chimicamente preservati che venivano generalmente usati nell’ambito della ricerca scientifica.

In che modo si altera l'equilibrio del Sistema Cranio-Sacrale e, di conseguenza, il nostro organismo? Il libero fluire dell’energia in ogni tessuto è essenziale per la vitalità e la salute di tutti i tessuti corporei: blocchi o restrizioni di questo flusso vitale possono produrre squilibri e disarmonie del corpo e portare allo sviluppo di malattie.

Per comprendere come i micromovimenti delle ossa del cranio possano influenzare il benessere fisico e psichico dell’individuo è necessario conoscere il ruolo svolto da alcuni elementi che compongono il cranio, a partire dalla Dura Madre, una membrana densa, fibrosa parzialmente elastica che protegge il cervello isolandolo dal corpo e provvedendo al nutrimento della sua parte esterna; scende all'interno dello speco vertebrale fino all’osso sacro e al coccige, circondando il midollo spinale e le radici nervose.

Il movimento o anche “respirazione” cranio-sacrale è alla base di un meccanismo di circolazione del “liquor” (fluido cerebro-spinale) dal cranio all’osso sacro, lungo la colonna vertebrale, all'interno dello spazio posto fra la superficie interna della dura madre (chiamata aracnoide) e il rivestimento delle strutture nervose (definita pia madre)

Intervenire sul movimento cranio-sacrale, ovvero sulla fluttuazione ritmica del fluido cerebro-spinale, vuol dire innestare un processo che coinvolge l’intero organismo, favorendo il benessere.

Il nostro organismo, in seguito a traumi fisici o emotivi o come conseguenza degli stress che agiscono sul nostro copro o sulla nostra psiche, tende a contrarsi in atteggiamenti difensivi.

Talvolta rimangono “memore” di questi traumi, anche quando le cause sono state rimosse o sono scomparse da molto tempo: il risultato finale della stratificazione degli stress con i conseguenti atteggiamenti di tensione e irrigidimento è la progressiva perdita della capacità dell’energia corporea di giungere in ogni parte del nostro corpo, come conseguenza della perdita di “fluidità” della fascia che avvolge ogni struttura corporea.

Il mantenimento della capacità di portare in ogni tessuto corporeo l’energia vitale è un elemento fondamentale per la conservazione del benessere ed è una diretta conseguenza della capacità dell’organismo di rimanere in uno stato di elasticità e armonia nei tessuti di connessione e nella fascia che contiene le terminazione nervose e la componente vascolare e linfatica.

La riduzione dell’energia vitale nei tessuti e negli organi è una delle cause dell’insorgere di malesseri o malattie. La ridotta circolazione linfatica e sanguigna, l’incapacità delle terminazioni nervose di svolgere pienamente il loro compito di mettere in relazione il cervello con il nostro corpo e con l’ambiente che ci circonda, diventa una delle cause del cattivo funzionamento del nostro organismo, conseguenza di una alterazione delle “fascia” e dei tessuti connettivali.

Lo squilibrio derivante dall’alterazione fasciale può portare a manifestazioni estremamente difformi, dal mal di testa alla cattiva funzionalità digestiva o intestinale; dalla lombo-sciatalgia alla mancanza di energia; dalle forme di disagio emotivo alle alterazioni metaboliche, tanto per citare alcune dei sintomi che spesso confondiamo con le malattie.

Categorie correlate:

Medicina alternativa, naturopatia




Profilo del medico - Francesco Gandolfi

Professione:
Altro Operatore Sanitario
Occupazione:
Kinesiopata
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