Alimentazione in gravidanza

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Alimentazione in gravidanza

09-09-2008 - scritto da carloliverani

La gravidanza e il cibo che è consigliato mangiare o non mangiare

Alimentazione in gravidanza. Cibi da evitare, limitare e preferire in gravidanza

L’alimentazione corretta rappresenta uno dei presupposti fondamentali per la normale evoluzione della gravidanza e il normale accrescimento del feto: quantità e qualità del cibo e delle bevande vanno scrupolosamente controllate. La paziente che mantenga in gravidanza lo stesso tipo di alimentazione con il quale rimaneva in equilibrio ponderale prima della gravidanza, tenderà inevitabilmente ad aumentare in eccesso. L’aumento ponderale a termine di gravidanza, partendo da un peso teorico ideale, non dovrebbe superare i 9 Kg. (= 225 grammi alla settimana per 40 settimane). Bisogna prendere l’abitudine di pesarsi sempre sulla stessa bilancia, alla stessa ora del giorno, preferibilmente al mattino, a digiuno, dopo aver vuotato la vescica.

L’eccessivo aumento di peso al momento del concepimento o durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza comporta un affaticamento per la madre e può predisporre al diabete ed alla gestosi, condizione tossica nella quale compaiono una serie di alterazioni quali aumento della pressione arteriosa, comparsa di notevoli quantità di proteine nelle urine, comparsa di edemi. Inoltre può favorire altre condizioni spiacevoli quali smagliature cutanee, varici alle gambe, infezioni delle vie urinarie, parto prematuro, parto più laborioso, probabilità di taglio cesareo, complicazioni vascolari durante il puerperio, obesità del nascituro (condizione di rischio per l’età adulta). Pertanto: attenzione alla quantità di cibo ingerito ed ai repentini aumenti di peso!
Per quanto riguarda la distribuzione dei pasti è importante che la gestante si nutra in modo regolare, evitando di saltare pasti o, al contrario, di nutrirsi in modo pressoché continuo, perdendo completamente il controllo dell’introduzione alimentare giornaliera. È consigliabile il frazionamento dei pasti (colazione / spuntino / pranzo / spuntino / cena) e la scelta di cibi solidi (preferibilmente amidacei) qualora compaiano nausea e vomito.

La dieta dovrà essere varia, sana, digeribile. Limitare il consumo di cereali molto raffinati, dando la preferenza ad alimenti integrali. Utilizzare giornalmente verdura e frutta fresca. Preferire l’olio extravergine di oliva ad altri grassi di condimento. Evitare i cibi preconfezionati e conservati.
Molti medici negano che l’aumento di peso costituisca un elemento di rischio per il parto: nella mia esperienza personale (dal 1981 ad oggi) molto raramente mi è capitato di dover applicare una ventosa ostetrica in donne aumentate entro i 9 Kg. Allo stesso modo, ben raramente ho potuto osservare rialzi transitori della pressione arteriosa in questa categoria di pazienti, come pure travagli eccessivamente lunghi e laboriosi.

Consigli generici (laddove non sia necessaria una dieta specifica):
A volontà frutta e verdura fresca (più verdura e meno frutta): fibre, vitamine, minerali
Costante apporto di carne e pesce: proteine, minerali, vitamine
In quantità contenuta pane, patate, riso, pasta, cereali: carboidrati, fibre, vitamine, proteine
In quantità ridotta i latticini (latte, formaggio, yoghurt): calcio, proteine, vitamine
Evitare caramelle, biscotti, marmellata, bevande zuccherine, pasticceria, cioccolato, caffè, cibi grassi, fritti, burro, sughi e condimenti elaborati
Bere molto
Prima di coricarsi la sera, è possibile assumere uno yogurt o due cucchiaini di miele
Fumo e alcolici sono assolutamente da proscriversi (con il fumo, ossido di carbonio e nicotina passano nei polmoni e nel torrente circolatorio: il bimbo riceve meno ossigeno e può crescere meno del dovuto). Smettendo di fumare il bambino sarà più sano e più resistente di fronte ad eventuali complicazioni (avvertendo bisogno estremo di fumare: telefonare a un’amica, fare un esercizio fisico, leggere, prepararsi una bevanda, comperarsi qualcosa coi soldi risparmiati).

Attenzione:
le uova devono essere ben cotte, per prevenire la salmonellosi
evitare paté e formaggi molli (brie, camembert, taleggio, gorgonzola, etc.) per prevenire la listeriosi
lavare bene le mani prima di maneggiare i cibi
lavare verdure e frutta con particolare attenzione
cuocere la carne ed accertarsi che i pasti preconfezionati vengano serviti ben caldi

Supplementazione con vitamine e minerali
Benché una dieta libera e varia costituisca la base di un’alimentazione corretta in gravidanza, oggi le modalità e i tempi di distribuzione degli alimenti riducono notevolmente il loro contenuto vitaminico. Oltre alla conservazione anche la cottura dei cibi riduce le vitamine. Queste sostanze non possono essere prodotte nel corpo umano, ma devono essere fornite dall’esterno. Pertanto è sempre necessaria durante la gravidanza e l’allattamento la supplementazione vitaminica. Solitamente si somministra un polivitaminico in compresse effervescenti o in capsule.
Inoltre in gravidanza raddoppia il fabbisogno di acido folico (vitamina B9), utile per la crescita del feto e per la prevenzione dei difetti del tubo neurale: è indicata l’assunzione quotidiana di una compressa di acido folico dal periodo preconcezionale fino alla 16a settimana.
N.B. Nei vegetali surgelati si verifica una riduzione del contenuto di vitamine, così come avviene nelle verdure a seguito dei trattamenti con acqua bollente o vapore ai quali vengono sottoposte prima dell’inscatolamento. Anche la conservazione della verdura fresca a temperatura ambiente riduce le vitamine. Pertanto è importante consumare alimenti freschi e frutta di stagione.
Infine è necessario un apporto aggiuntivo di sali minerali (calcio, ferro, magnesio, potassio, etc.), che sono generalmente compresi nel polivitaminico. Spesso in gravidanza si aggiunge una dose supplementare di ferro (essenziale nel trasporto dell’ossigeno attraverso i globuli rossi), per giungere al momento del parto senza problemi di anemia. Infatti uno stato anemico potrebbe essere aggravato dalla perdita di sangue dopo il parto. Il ginecologo prescrive questo elemento se e quando è necessario.
N.B. Nei vegetali surgelati si verifica una riduzione del contenuto di vitamine, così come avviene nelle verdure a seguito dei trattamenti con acqua bollente o vapore ai quali vengono sottoposte prima dell’inscatolamento. Anche la conservazione della verdura fresca a temperatura ambiente riduce le vitamine. Pertanto è importante consumare alimenti freschi e frutta di stagione.
Infine è necessario un apporto aggiuntivo di sali minerali (calcio, ferro, magnesio, potassio, etc.), che sono generalmente compresi nel polivitaminico. Spesso in gravidanza si aggiunge una dose supplementare di ferro (essenziale nel trasporto dell’ossigeno attraverso i globuli rossi), per giungere al momento del parto senza problemi di anemia. Infatti uno stato anemico potrebbe essere aggravato dalla perdita di sangue dopo il parto. Il ginecologo prescrive questo elemento se e quando è necessario.


Dott. Carlo Liverani
www.gravida.org e www.papillomavirus.it

Profilo del medico - carloliverani

Nome:
CARLO ANTONIO LIVERANI
Comune:
MONZA
Telefono:
02/6705539
Professione:
Medico Ospedaliero
Specializzazione:
Ginecologia e Ostetricia
Contatti/Profili social:
sito web


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