La colecisti e le sue patologie: calcoli e colecistite

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La colecisti e le sue patologie: calcoli e colecistite

28-08-2018 - scritto da Viviana Vischi

I calcoli alla colecisti (o cistifellea) sono la più comune patologia delle vie biliari e possono causare un’infiammazione chiamata colecistite. Vediamo come intervenire.

Calcoli biliari e colecisti: trattamento e consigli alimentari.

 

La colecisti (o cistifellea) è un piccolo organo localizzato sotto il fegato, che ha lo scopo di concentrare e immagazzinare il prodotto delle cellule epatiche e convogliarlo nell’intestino, al momento del passaggio del cibo, per renderlo digeribile: si tratta della bile, un liquido di colore verde-giallastro, denso e appiccicoso, che ha la funzione di facilitare l’assorbimento di grassi, colesterolo e vitamine liposolubili, ed eliminare dall’organismo alcuni prodotti di scarto.

 

Il passaggio della bile dal “serbatoio” della colecisti all’intestino, avviene attraverso dei piccoli canaletti, chiamati dotti biliari o vie biliari.

 

Quando il normale deflusso della bile viene ostacolato, per vari motivi ma principalmente per la formazione di calcoli nella cistifellea che poi fuoriescono e finiscono nei dotti biliari, tutto il sistema si inceppa e può dare luogo a ristagni, infiammazioni e problemi di digestione.

 

COSA SONO I CALCOLI ALLA COLECISTI

La calcolosi biliare viene chiamata in vari modi: calcoli alla colecisti, calcoli biliari, calcoli alla cistifellea , ma anche impropriamente calcoli al fegato. In tutti i casi, si tratta di formazioni solide formate da cristalli di colesterolo o sali biliari, che pian piano crescono e si aggregano tra loro. Possono rimanere piccoli come granelli di sabbia o diventare grandi come palline da golf, così come possono essercene tanti di dimensioni ridotte o uno solo molto grande.

 

Perché accade questo? La vera causa resta ancora sconosciuta, ma si sa che esistono alcuni fattori di rischio come ad esempio l’obesità, l’età avanzata e il sesso femminile. Anche un dimagrimento estremamente rapido, così come lunghi periodi di digiuno che riducano la motilità/contrattilità della colecisti o una dieta con carenza di lipidi, espongono ad un più alto rischio di sviluppare calcoli.

 

Naturalmente anche l’alimentazione gioca un ruolo importante nella formazione dei calcoli biliari: sotto accusa l’eccesso di grassi e colesterolo.

 

 

I SINTOMI DEI CALCOLI ALLA COLECISTI

Finché i sassolini restano confinati nella colecisti non danno sintomi (come avviene nel 80% circa dei casi), ma quando ostruiscono i dotti causano coliche biliari, ovvero fitte dolorose nella parte in alto e a destra dell’addome che si possono irradiare da sotto le costole fino alla spalla, spesso accompagnate da nausea e vomito, specialmente dopo i pasti.

 

La presenza di calcoli nella colecisti che ostruiscono i dotti può dar luogo a un’infiammazione della colecisti stessa (colecistite), delle vie biliari (colangite) e talvolta del fegato e del pancreas (pancreatite), con complicanze che possono richiedere l’intervento chirurgico di asportazione della cistifellea.

 

LA PRESENZA DI CALCOLI ALLA COLECISTI RICHIEDE SEMPRE L'INTERVENTO CHIRURGICO?

Se i calcoli ci sono (perché l’ecografia, la risonanza magnetica, tomografia computerizzata o gli altri esami diagnostici lo confermano) ma non danno sintomi, allora non è necessario alcun trattamento. Solo in presenza di coliche dolorose o di altri problemi può invece rendersi necessario – dopo le prime cure, anche a base di antibiotici in caso di infezione in corso - intervenire rimuovendo la colecisti e i calcoli in essa contenuti.

 

In alternativa all’intervento esiste la possibilità di utilizzare farmaci a base di acidi biliari naturalmente presenti nell’organismo in grado di solubilizzare il colesterolo nella bile (acido ursodesossicolico), per sciogliere i calcoli. Attenzione però: questo tipo di medicinali non è adatto per il trattamento di tutti i tipi di calcoli biliari; quelli che hanno una più elevata probabilità di dissoluzione sono quelli non visibili ai raggi x (radiotrasparenti). Inoltre non può essere assunto da chi ha una ridotta motilità della colecisti. Questi trattamenti farmacologici sono molto lunghi e non sempre danno i risultati attesi.

 

Talvolta è possibile rimuovere i calcoli, facendoli fuoriuscire nell’intestino o estraendoli dal dotto biliare, con una particolare tecnica chiamata colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP). I calcoli localizzati nella cistifellea non possono essere asportati con questa procedura. E ad ogni modo non è risolutiva, perché potrebbero riformarsi e, a quel punto, condurre comunque all’asportazione della cistifellea. Questa tecnica di esame e trattamento dei dotti biliari e pancreatici, che combina l’uso di raggi x ed endoscopio, non è esente dal rischio di complicanze e richiede, oltre alla sedazione del paziente, che comunque rimane cosciente, la mano di un chirurgo esperto.

 

LA COLECISTITE: DIAGNOSI E TRATTAMENTO

La colecistite è il problema più frequente dovuto ai calcoli della cistifellea. L’infiammazione può essere acuta o, quando le crisi dolorose sono ricorrenti, cronica. Può portare a infezioni batteriche e gravi complicanze, dalla morte del tessuto della colecisti, con grave infezione a tutto il corpo, alla perforazione della colecisti, con sviluppo do peritonite o ascessi. Pertanto, se la diagnosi è confermata, il trattamento preferibile è di tipo chirurgico.

 

Una volta rimossa la colecisti - oggi principalmente con tecniche laparoscopiche - il fegato viene congiunto chirurgicamente all'intestino tenue e la bile viene così fatta transitare direttamente da un organo all’altro senza passaggio intermedio. Dal punto di vista della capacità di digerire il cibo questo non crea alcun problema, perché la colecisti è un organo utile, ma non essenziale; certo, però, occorre qualche accortezza a tavola nel periodo immediatamente seguente all’intervento.

 

 

LA DIETA DOPO L'INTERVENTO DI COLECISTECTOMIA

Dopo un periodo di adattamento, la dieta post colecistectomia potrà tornare, in modo graduale, assolutamente normale. Ma all’inizio gli esperti consigliano un’alimentazione ipocalorica, con pochi grassi, frazionata in cinque piccoli pasti al giorno, preferendo piatti semplici e poco elaborati e riducendo, nel contempo, cibi ricchi di grassi, colesterolo o potenzialmente irritanti come formaggi, salumi, fritti, carni grasse, salse e alimenti molto conditi, spezie, caffè e cioccolato. Largo invece a frutta, verdura, carboidrati complessi e alimenti ricchi di fibra.

 

Ulteriori buone abitudini che bisognerà adottare (o riprendere) saranno quelle di ridurre il peso se in sovrappeso, fare ogni giorno un po’ di attività fisica ed evitare abbuffate che possono appesantire e ostacolare il lavoro degli organi deputati alla digestione.

 

LA DIETA PER LA COLECISTI

Seguire una dieta per la colecisti significa impostare una sana alimentazione per prevenire i calcoli biliari e le loro possibili conseguenze, soprattutto se sono presenti dei fattori di rischio. Va da sé che la dieta, da sola, non basta. Nell’ambito di un sano stile di vita anche una moderata attività fisica non deve mai mancare, a qualunque età.

 

A tavola gli esperti consigliano di:

  • Ridurre l’assunzione di grassi saturi, colesterolo, grassi di origine animale, burro, latticini, tuorlo d’uovo, margarina, alimenti industriali, dolci e bevande zuccherate;
  • Frazionare l’apporto di cibo in 5 piccoli pasti al giorno;
  • Bere una corretta quantità di acqua, almeno 1,5/2 litri al giorno;
  • Consumare cibi ricchi di acqua, come frutta, verdura e brodi;
  • Per ridurre l’assorbimento del colesterolo, consumare più cibi integrali e alternarli a quelli normali;
  • Per proteggere la colecisti, introdurre con l’alimentazionele corrette quantità di grassi monoinsaturi e polinsaturi, presenti nell’olio di oliva, nel pesce, nella frutta secca, nelle noci e nelle mandorle.

 

Alcune fonti utilizzate:

http://www.webaigo.it/xnews/apl/_private/cli/INEWSa97a94aGGG/att/LA%20CALCOLOSI%20BILIARE.pdf

http://www.ulss.belluno.it/wp-content/uploads/2013/09/Gastro-definitivo.pdf

https://www.issalute.it/index.php/saluteaz-saz/c/278-calcoli-della-colecisti-colecistite-acuta

https://www.iffgd.org/resources/medical-definitions.html#ERCP



A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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