Liberarsi del reflusso con la riprogrammazione intestinale

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Liberarsi del reflusso con la riprogrammazione intestinale

30-06-2016 - scritto da Imma Trabucco Fisioterapista

Le tensioni emotive creano un'infiammazione cronica che indebolisce il diaframma. Per liberarsi del reflusso bisogna eliminare l'infiammazione agendo sul benessere dell'intestino.

Relazione tra reflusso gastrico, emotività, contrazione cronica muscolare ed acidosi metabolica tissutale.

Liberarsi del reflusso con la riprogrammazione intestinale

Recenti studi hanno messo in evidenza come il pattern emotivo-cognitivo individuale influenzi la postura e come questa postura compensativa dia origine a fenomeni di contrazione cronica di alcuni distretti muscolari. Questa contrazione cronica (esempio: diaframma bloccato, postura alterata) comporta una liberazione massiva di ioni Ca++ nel sarcoplasma (parte fondamentale e omogenea del citoplasma della cellula muscolare), che concorre a mantenere nel tempo la contrazione di compensazione, dando avvio all'attivazione della cascata degli eicosanoidi e quindi dell'infiammazione cronica, con progressiva perdita della capacità contrattile del muscolo stesso.

L'infiammazione cronica innescata dagli ioni Ca++ aumenta la liberazione di cataboliti acidi che si riversano nel connettivo perimuscolare con conseguente acidosi metabolica tissutale, ossia un abbassamento del ph del connettivo, che comporta distruzione delle fibre collagene e elastina, contribuendo alla perdita della capacità contenitiva del muscolo diaframma e dei suoi pilastri, con conseguente reflusso e/o ernia iatale: non dimentichiamo, infatti, che il diaframma è uno dei principali meccanismi facenti parte della barriera anti reflusso, che impediscono meccanicamente la risalita dei succhi gastrici in esofago.

Per guarire quindi, veramente e in modo naturale, da problematiche come reflusso gastrico, ernia iatale e tachicardia da reflusso, oltre ad eseguire gli
esercizi fisioterapici mirati per la riprogrammazione muscolare e posturale, sarà utile integrare anche una riprogrammazione dell’apparato gastrointestinale. Cosa vuol dire riprogrammare l’intestino? Detto in termini semplici significa eliminare gli elementi nocivi e favorire lo sviluppo della flora batterica buona, dei batteri amici della nostra salute.

Nel caso di un’infiammazione cronica, da contrazione cronica muscolare, riprogrammare l’intestino significa soprattutto eliminare questa “infiammazione silente”: una infiammazione di cui noi non ci accorgiamo, che coinvolge la mucosa e la parete intestinale, e da cui derivano numerosi disturbi, come il colon irritabile, il meteorismo, le intolleranze alimentari; ma anche gravi malattie come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa. E forse, anche malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide.

Ristabilire una corretta flora batterica nell’intestino, inoltre, aiuta a riequilibrare anche la flora batterica dello stomaco, riducendo la quantità della secrezione acida che può risalire nell’esofago, e che a volte arriva fino alla gola.

Ci può essere, però, anche un reflusso biliare, che danneggia l’esofago quanto i succhi acidi dello stomaco. Inoltre, la bile è particolarmente dannosa quando ha una composizione alterata come avviene in chi ha dei calcoli epatici, o li ha avuti. Con la riprogrammazione dell’intestino si normalizza la sua composizione e si regolarizza la sua quantità. E diminuisce, quindi, la possibilità di un reflusso di bile dallo stomaco nell’esofago.
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Infine, riprogrammare l’intestino significa regolarizzare i suoi movimenti ed eliminare il meteorismo. Una peristalsi disordinata e la presenza di gas nello stomaco e nell'intestino sono infatti altre condizioni che contribuiscono a facilitare il reflusso.



Profilo del medico - Imma Trabucco Fisioterapista

Nome:
Imma Trabucco
Telefono:
3491368337
Occupazione:
Fisioterapista Posturologa
Specializzazione:
Fisioterapia, Posturologia - Osteopatia Viscerale
Contatti/Profili social:
email sito web


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