Tumore al seno: sintomi visibili, cause, prevenzione

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Tumore al seno: sintomi visibili, cause, prevenzione

20-10-2020 - scritto da Antonella Lobraico

La prevenzione è l’arma più efficace contro il tumore al seno, ma è anche importante saperne riconoscere i sintomi e conoscere i fattori di rischio ad esso correlati.

Tumore al seno: scopri quali sono i sintomi visibili e i principali fattori di rischio.

Anche quest’anno ottobre si tinge di rosa, il colore simbolo per eccellenza della prevenzione dei tumori che interessano la sfera femminile. Non si tratta solo del cancro alle ovaie: anche quello al seno può infatti avere importanti ripercussioni nella vita di una donna o in casi estremi, essere fatale.

Proprio per questo, quando si parla di cancro, insorgono sempre tanti timori e dubbi. Non sono infatti pochi i casi in cui lo sviluppo di un tumore può portare alla morte. Le stime del 2019 rilevate da AIOM parlano di circa 1.000 persone al giorno con una diagnosi di tumore maligno infiltrante.

Nonostante verità scientifiche, studi clinici a supporto e un lavoro incessante da parte dei ricercatori, il cancro resta una patologia per cui non c’è ancora una cura efficace.

Cosa fare allora? L’approccio giusto è quello di affrontare le paure e impugnare un’arma che abbiamo a disposizione e per mezzo della quale è possibile scongiurare spesso esiti fatali: la prevenzione. Una parola che racchiude speranza e tanta ricerca medica.

 

Tumore al seno: le differenze tra forme invasive e non invasive

 

Nelle donne, il cancro al seno è ad oggi il più frequente e rappresenta ben il 30% delle neoplasie diagnosticate in tutte le classi di età anche se con percentuali diverse:

  • 22% nelle donne anziane
  • 40% nelle donne giovani.

Segue il cancro al colon-retto (12%), al polmone (12%), alla tiroide (5%) e al corpo dell’utero (5%).

Partiamo dicendo che il seno della donna è costituito da diverse parti, ovvero tessuto connettivo, grasso e strutture ghiandolari (lobuli).

Il tumore al seno è causato dalla moltiplicazione non controllata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne. Quest’ultime possono invadere i tessuti circostanti e andare ad intaccare gli organi attigui. Per questo motivo, una diagnosi precoce permette di non arrivare a stadi avanzati del tumore, piuttosto di intraprendere da subito una terapia personalizzata.

I fattori di rischio che possono portare allo sviluppo di questa neoplasia sono diversi tra cui la familiarità, un’età superiore ai 50 anni, uno stile di vita sedentario, menopausa dopo i 50 anni, obesità, alimentazione scorretta, prima gravidanza dai 30 anni in su. Anche la predisposizione genetica può far insorgere il tumore al seno. Nello specifico, le mutazioni genetiche dei geni BRCA1 e BRCA2 da cui dipende circa il 50% delle forme ereditarie di tumore al seno.

Il cancro al seno si divide principalmente in due forme:

  • quelle invasive
  • quelle non invasive.

Sono forme invasive:

  • il carcinoma lobulare. Rappresenta il 10-15% di tutti i tumori al seno e si verifica quando il cancro supera la parte del lobulo. Può fare la sua comparsa in più punti di uno stesso seno o colpire entrambi i seni;
  • il carcinoma duttale. Rappresenta il 70-80% di tutte le forme di cancro al seno e si verifica quando supera la parete del dotto;
  • carcinoma papillare, cribriforme, papillare, tubulare. Sono forme meno frequenti.

Le forme non invasive invece, definite anche “carcinoma in situ”, si sviluppano all’interno dei dotti. Raramente è possibile riconoscerle con la palpazione del seno, ma spesso vengono identificate attraverso la mammografia. Come indicato da AIRC, sono forme non invasive:

  • DIN: neoplasia duttale intraepiteliale

-Grado 1A (DIN 1A) = atipia epiteliale piatta;

-GRADO 1B (DIN 1B) = iperplasia duttale atipica;

-GRADO 1C (DIN 1C) = neoplasia duttale intraepiteliale ben differenziato (grado 1);

-GRAADO 2 (DIN 2) = neoplasia duttale intraepiteliale moderatamente differenziato (grado 2);

-GRADO 3 (DIN 3) = neoplasia duttale intraepiteliale scarsamente differenziato (grado 3);

  • LIN: neoplasia lobulare intraepiteliale

-LIN 1 neoplasia lobulare intraepiteliale grado 1

-LIN 2 neoplasia lobulare intraepiteliale grado 2

-LIN 3 neoplasia lobulare intraepiteliale grado 3.

 

Tumore al seno: sintomi visibili

 

Il tumore al seno non dà come segnale il comune “dolore”. Tuttavia, ci sono sintomi visibili che possono essere notati facendo autopalpazione e guardandosi di fronte ad uno specchio. Ad esempio:

  • piccole rientranze della cute
  • secrezioni ematiche o sierose
  • presenza di noduli palpabili o visibili
  • ingrossamento dei linfonodi sotto le ascelle
  • alterazioni dei capezzoli
  • cambiamento della forma del seno.

Spesso però, si tratta di segni indice di uno stadio avanzato del tumore. In realtà, la maggior parte dei tumori al seno non dà sintomi e sono visibili con la mammografia.

 

Tumore al seno: si guarisce?

 

La sopravvivenza al tumore al seno dipende molto da quando viene effettuata la diagnosi. Se diagnosticato allo stadio 0, la sopravvivenza a cinque anni nelle donne trattate è pari al 98%. Diversamente, se i linfonodi contengono cellule tumorali, la sopravvivenza a 5 anni è del 75%.

Una diagnosi di tumore al seno comporta il più delle volte un intervento chirurgico finalizzato alla rimozione dei tessuti intaccati dal cancro. In base al quadro clinico, il team medico può optare per l’asportazione della parte compromessa, salvando il seno (chirurgia conservativa), oppure può essere necessario asportare più quadranti di un seno (mastectomia parziale). Nei casi più gravi invece, dove lo stadio del cancro è avanzato, viene asportato il seno nella sua interezza.

 

Tumore al seno: come fare prevenzione

 

Prevenire il tumore al seno significa mettere in atto diverse buone abitudini che incidono positivamente sul benessere psico-fisico. Tra queste c’è quella di seguire un’alimentazione il più possibile equilibrata, evitando eccessi e cibi che possono favorire l’obesità (un fattore di rischio non solo del tumore al seno, ma anche di altre patologie). Un sano regime alimentare, come può esserlo quello della dieta mediterranea, deve essere poi accompagnato da una costante attività sportiva. A tutto questo, si può poi associare lo screening per intercettare eventuali tumori in una primissima fase.

La prevenzione dunque resta ancora oggi a tutti gli effetti la “cura” migliore per combattere il tumore al seno.

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A cura di Antonella Lobraico, collaboratrice della redazione di ForumSalute.
 

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