Uricemia: l'importanza di tenerla sotto controllo

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Uricemia: l'importanza di tenerla sotto controllo

30-08-2018 - scritto da Viviana Vischi

Avere l'uricemia alta alla lunga può portare a gotta, malattie cardiovascolari, diabete e insufficienza renale. Per controllarla basta un esame del sangue.

L’uricemia alta, le sue conseguenze e i consigli alimentari.

 

COS'E' L'URICEMIA E PERCHE' PUO' CAUSARE LA GOTTA

Hai mai sentito parlare di gotta? Allora saprai che questa malattia, conosciuta sin dai tempi di Ippocrate come “l’artrite dei ricchi” e che oggi, nei Paesi industrializzati, rappresenta l’artrite infiammatoria più frequente nella popolazione maschile, dipende da un’alta concentrazione di acido urico nel sangue, ovvero uricemia alta o iperuricemia. L’eccesso di acidi urici si deposita sotto forma di cristalli nelle articolazioni, che si infiammano e col tempo vanno incontro a distruzione dell’osso e dei tessuti articolari. Non tutti coloro che presentano uricemia alta sviluppano la gotta e i suoi sintomi. L’acido urico in eccesso può andare a depositarsi sotto forma di cristalli anche in altri tessuti, ad esempio nelle vie urinarie e dare origine ai calcoli renali.

 

COS'E' L'ACIDO URICO

L’acido urico è una sostanza normalmente presente nel nostro organismo, derivante dal metabolismo di sostanze chiamate purine, che viene eliminata con le urine e parte con la bile; quando il meccanismo di smaltimento non funziona a dovere, ad esempio per un’alterata funzionalità renale, o quando c’è un’iperproduzione di acidi urici dovuta ad esempio a un’alimentazione troppo ricca di grassi animali, i livelli si innalzano nell’organismo.

 

Si parla di uricemia alta o iperuricemia cronica quando i livelli di acido urico nel plasma sono persistentemente al di sopra di 6,0 mg/dL.

 

Il riscontro si può effettuare attraverso un semplice prelievo del sangue.

 

COSA COMPORTA L'URICEMIA ALTA

Ad aumentati livelli di uricemia corrisponde un aumentato rischio di sviluppare la gotta, ma non solo. L’uricemia alta cronica sembra favorire la vasocostrizione e l’ispessimento e irrigidimento delle pareti dei vasi, favorendo l’instaurarsi di una condizione di ipertensione arteriosa. L’acido urico, infatti, quando supera determinate concentrazioni nel plasma ha la capacità di aumentare lo stress ossidativo, e con esso uno stato infiammatorio cronico e tutta una serie di altre alterazioni dannose per il sistema cardiovascolare. Secondo alcuni studi, l’uricemia alta comporta un incremento del 41% del rischio di sviluppare ipertensione arteriosa, indipendentemente dagli altri fattori di rischio tradizionali (fattori genetici ereditari e fattori ambientali, come lo stress, l’eccessivo consumo di sale e grassi animali e l’obesità).

 

E non è finita qui, perché sempre a causa dell’aumentato stress ossidativo che comporta, l’eccesso di acido urico nel sangue sembra aumentare la resistenza insulinica e favorire lo sviluppo di condizioni che comunemente caratterizzano il diabete di tipo 2. In particolare, è stato dimostrato che per ogni aumento di 1 mg/dl di uricemia si ha un innalzamento del 17% del rischio di sviluppare il diabete mellito di tipo 2.

 

Le possibili conseguenze dell'uricemia alta. Fonte immagine: Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa - Lega Italiana Contro l’Ipertensione Arteriosa

 

COME ABBASSARE I LIVELLI DI URICEMIA 

Esistono farmaci ipouricemizzanti a base di allopurinolo, febuxostat o sulfinpirazone (off label) che permettono di abbassare i livelli di uricemia ma, naturalmente, vanno prescritti dal medico e assunti secondo le dosi consigliate.

 

URICEMIA: COSA MANGIARE

Come sempre quando si parla di salute, l’alimentazione ha il suo peso. In particolare, ci sono cibi che, se assunti spesso, favoriscono l’aumento dell’acido urico perché ricchi di purine. Tra questi il pesce azzurro, i crostacei, il fegato, le frattaglie, i prodotti di origine animale ad esclusione di uova e latticini (quindi carne e pollame). Pasta e altri cereali (esclusi i prodotti integrali) sono invece a basso contenuto di purine. Altri cibi da consumare con moderazione sono quelli dolcificati con fruttosio e la frutta troppo zuccherina, perché tendono a trattenere l’acido urico nell’organismo. Infine, per quanto riguarda la birra e i superalcolici, non solo favoriscono la produzione di acido urico da parte dell’organismo, ma ne riducono l’eliminazione da parte dei reni con l’urina. Un effetto protettivo nei confronti dell’iperuricemia è invece legato all’assunzione di latte e derivati a basso contenuto di grassi, caffè e vitamina C.

 

Quanto al corretto stile di vita per mantenere controllata l’uricemia, è utile svolgere una moderata e costante attività fisica, tenere in equilibrio il peso corporeo, dare un taglio al fumo e sottoporsi a controlli ematici regolari per verificare che i livelli di acido urico non superino i valori soglia:

  • Donne 5.70 mg/dL
  • Uomini 7.00 mg/dL 

 

A proposito di farmaci: i diuretici ostacolano l’eliminazione di acido urico, e dunque anche per questo vanno assunti sotto stretto controllo medico.

 

 

Alcune fonti utilizzate:

https://giornaleitalianodinefrologia.it/wp-content/uploads/sites/3/pdf/GIN_A32VS62_00198_10.pdf

http://www.sisa.it/upload/GIA_2012_n2_4.pdf

http://siia.it/wp-content/uploads/2016/01/Leaflet-APP-Iperuricemia-2.pdf

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/alimentazione/poche-purine-e-molti-carboidrati-sono-la-ricetta-contro-la-gotta

http://www.fimmg.org/index.php?action=pages&m=view&p=433&lang=it

https://www.reumatologia.it/obj/file/lineeguida2013/REUMA1_03_MANARAcorretto.pdf

Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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