Dieta della longevità: cosa mangiare per vivere a lungo
Per allungarci la vita fino a 100 anni dobbiamo puntare su frutta e verdura, poca carne, legumi e pesce.
Alla scoperta delle abitudini alimentari dei centenari delle oasi blu del mondo.
Sono 5 e vengono chiamate “blue zones”, ma noi potremmo anche definirle delle piccole oasi di salute e benessere, perché si tratta di aree geografiche distanti tra di loro ma con alcune caratteristiche in comune, La principale? Sono tutte zone ad alta densità di centenari. Un’altra caratteristica che si ritrova in tutte e 5 le oasi blu è l’isolamento, non a caso tre di queste sono proprio delle isolette in senso geografico.
Ma quali sono queste 5 zone in cui nascere è quasi garanzia di lunga e prospera vita? Sono l’Ogliastra in Sardegna, l’isola di Okinawa in Giappone, l’isola greca di Ikaria, la penisola di Nicoya in Costarica e la comunità di Loma Linda in California. Zone del pianeta con tratti in comune tra gli abitanti nonostante la lontananza, abitudini e stili di vita codificati da secoli che rappresentano in parte la chiave della loro salute e lunga vita. In primis, naturalmente, il tipo di alimentazione.
Ormai tutti i medici del mondo sono concordi nell’affermare che molte delle malattie che ci affliggono potrebbero essere prevenute se seguissimo una dieta più salutare fin dalla prima infanzia, una dieta in cui abbondino i cibi di origine vegetale, meglio se derivati da coltivazioni biologiche prive di pesticidi e fertilizzanti, e fossero limitati i prodotti alimentari industriali, gli zuccheri ei grassi. Ma gli studiosi non si sono fermati a queste considerazioni tutto sommato intuitive. Sono andati a studiare a fondo le popolazioni delle blue zones per scoprire che tipo di alimentazione seguissero, se ci fossero punti in comune tra le 5 diverse aree individuate, e se tale modello evidentemente vincente si potesse esportare altrove.
Quello che hanno scoperto è che i cardini dietetici su cui si basano queste popolazioni sono simili, e sono naturalmente anche ripetibili ovunque, perché si tratta di abitudini facili da seguire per tutti, e per quanto riguarda i cibi, tranne qualche eccezione sono disponibili ovunque.
Ecco allora il decalogo della longevità, la dieta da seguire per vivere 100 anni:
1) Verdure a volontà, meglio se a foglia verde. Tutti gli abitanti delle zone blu mangiano tanta verdura a foglia verde, e il 95% della loro dieta si basa su alimenti di origine vegetale, tra cui legumi da consumarsi sia crudi che cotti. Naturalmente si tratta di prodotti locali, di ottima qualità e freschezza, coltivanti nel modo più naturale possibile.
2) Mangiare frutta secca. Lo sappiamo, le noci, le mandorle e in generale la frutta secca fanno bene al cervello, ritardano l’invecchiamento e abbassano il colesterolo, e gli abitanti delle blu zones non si fanno mancare la loro quota giornaliera di questi deliziosi snack naturali.
3) Consumare poca carne. Nello specifico, i centenari delle oasi blu in genere non mangiano carne più di due volte alla settimana, e si tratta sempre di carni del luogo da allevamenti biologici. Il quantitativo non deve superare i 50 g a porzione.
4) Mangiare più pesce. In molte, non tutte, le oasi blu del pianeta, gli abitanti fanno il pieno di proteine e grassi buoni (in particolare omega 3), mangiando prodotti ittici, in particolare pesce azzurro come sardine e sgombri (ma si possono anche aggiungere un paio di acciughine all’insalata per renderla più saporita).
5) I cereali? Meglio integrali. Nelle zone blu le persone sono solite consumare i cereali e i loro derivati in forma integrale, un modo per assumere più fibre e proteine, ma anche per ridurre il carico glicemico dei carboidrati. E’ una buona abitudine anche quella di mangiare meno pane, ma scegliendo quello di grano duro fatto con lievito madre.
6) Bere molta acqua, poco vino. Nelle oasi blu non sono astemi, ma sono morigerati. Intanto, si beve tanta acqua, ma soprattutto, se e quando si sceglie di assumere un certo quantitativo di alcol, questo è in genere costituito da un bicchiere di vino rosso ricco di resveratrolo, un potente antiossidante, a pasto. Per le donne, però, è meglio dimezzare la dose, perché gli effetti sull’organismo femminile dell’alcol sono più intensi e pericolosi.
7) Introdurre meno zuccheri. Va da sé, quelli delle oasi blu le merendine non sanno neppure cosa siano, e certamente il loro caffè non è addolcito da 3 zollette di zucchero…
8) Il formaggio? Poco e di qualità. Contrariamente a quanto si sente in giro, il latte e i derivati, se non si ha una specifica intolleranza, non sono un nemico della salute, a patto di non esagerare con le dosi, e soprattutto di controllarne la provenienza. I centenari delle blue zones mangiano poco e ottimo formaggio fatto quasi in casa, da latte di bestie che hanno pascolato liberamente, non sono state nutrite con mangimi sospetti e imbottite di antibiotici e ormoni.
9) Scegliere cibi che vengono riconosciuti. Questa regola è davvero semplice da seguire: proviamo a mangiare solo quei cibi che siamo in grado di riconoscere (che sia un certo tipo di carne, di pesce, una qualità di legume o un ortaggio).
10) Bere tè e caffè verde. La caffeina e gli antiossidanti di caffè e tè verde, sono un toccasana, e quelli delle blue zones lo sanno bene!
Foto: via Pinterest
Fonti: corriere.it e bluezones.com
A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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