Diverticolite: cos'è e come si cura

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Diverticolite: cos'è e come si cura

15-07-2017 - scritto da Paola Perria

Mal di pancia, stitichezza e non solo: ecco i 7 sintomi della diverticolite.

I diverticoli sono piccole estroflessioni intestinali benigne che possono infiammarsi a provocare disturbi fastidiosi.

Quando si sperimentano disturbi intestinali di vario genere tra cui crampi, stitichezza ostinata, sangue nelle feci e nausea ci si spaventa e magari si pensa a malattie molto serie come il tumore al colon-retto o, al contrario, si tende a sottovalutare il problema catalogandolo come generico mal di pancia. Questa duplice "strategia" nell’affrontare i sintomi con cui si manifestano le alterazioni dell’attività intestinale e dell’apparato digestivo è molto comune, e in entrambi i casi, sbagliata:

  • Nel primo caso perché si attribuisce a sintomi certo sgradevoli, ma molto comuni, un significato patologico eccessivo che genera ansie immotivate;
  • Nel secondo perché, facendo finta che il problema non esista, non si fa altro che peggiorare le proprie condizioni.

 

In realtà sintomi come la stitichezza alternata alla diarrea, il dolore addominale e il meteorismo, ma anche la presenza di sangue nelle feci o di dolore durante l’evacuazione sono in una buona percentuale di casi derivanti da problemi del tutto benigni e risolvibili o alleviabili anche solo cambiando stile di vita.

 

E’ questo il caso della diverticolite, una sindrome infiammatoria generata da una condizione fisica particolare che è la presenza di diverticoli lungo il tubo intestinale. Di che cosa si tratta? 

 

Va subito chiarito che i diverticoli non hanno nulla a che vedere con neoformazioni precancerose come i polipi o cancerose. Si tratta, invece, di piccole estroflessioni simili a piccole dita di guanto che si sviluppano soprattutto nella mucosa del colon, ovvero la parte finale dell’intestino, laddove vi sia un cedimento della muscolatura.

 

In pratica potremmo definire questi diverticoli come dei piccoli sacchetti che pendono dall’intestino.

 

Di per sé la diverticolosi – spesso condizione familiare – non è un problema, nel senso che non si tratta di una malattia. Tuttavia, può diventarlo nel momento in cui queste sacchette, i diverticoli, si infiammano e provocano dei sintomi che in qualche modo possono richiamare quelli dell’appendicite. Ciò accade facilmente quando ci vadano a finire frammenti di feci dure o residui non digeriti di alimenti: un tipico caso sono i semini o i noccioli della frutta e della verdura.

 

In questi casi i diverticoli diventano focolaio infettivo infiammandosi e, talvolta, sanguinando. 

 

I 7 sintomi della diverticolite sono i seguenti:

  • Dolore localizzato nella parte sinistra dell’addome (a differenza dell’appendicite in cui il dolore si concentra in basso a destra)
  • Tensione addominale (pancia dura e dilatata)
  • Stitichezza o diarrea (o entrambe a seconda dei periodi)
  • Sangue nelle feci (talvolta i diverticoli infiammati possono perforarsi provocando vere e proprie emorragie rettali)
  • Febbre (in caso i diverticoli si infettino)
  • Digestione difficile e lenta
  • Meteorismo e flatulenza con emissione di gas fetidi

 

In presenza di tutti o alcuni di questi sintomi ci si deve recare prontamente da uno specialista gastroenterologo per una visita e per sottoporsi agli esami di accertamento. In genere essi includono TAC addominale o talvolta anche colonscopia (un esame invasivo che prevede l’inserimento di un sondino a fibre ottiche dal retto per permettere una valutazione delle condizioni interne del colon).

 

Una volta giunti ad una diagnosi di diverticolite, le strategie di intervento sono diverse  a seconda che si debba trattare un’infiammazione acuta o meno. Nel primo caso al paziente potrebbe essere prescritta solo una cura antibiotica (per combattere l’infezione batterica), ma quando i diverticoli appaiano perforati o gli episodi di diverticolite si ripetano troppo di frequente, la soluzione ottimale è quella chirurgica.

 

In tutti i casi è necessario seguire una dieta ricca di fibre e di liquidi per ripristinare la regolarità intestinale.

 

La stitichezza è infatti una delle prime cause di diverticolite, perché quando le feci ristagnano a lungo nel tratto finale dell’intestino tendono a diventare secche e dure ed è più facile che frammenti si infilino nei diverticoli facilitando la proliferazione batterica. Pertanto una dieta ricca di frutta e verdura – possibilmente privata delle parti più pericolose come semini e noccioli che possono raccogliersi nei diverticoli – di legumi e di cereali integrali, oltre che di acqua, permette la formazione di feci compatte ma morbide e idratate che sono facilmente eliminabili.

 

Per stimolare la peristalsi intestinale è poi utile assumere integratori a base di fibre alimentari, che una volta ingerite fanno massa nell’intestino gonfiandosi e facilitando la formazione delle feci.

 

E’ importante, una volta che si sappia di avere i diverticoli (ricordiamo che questa condizione di per sé non è una malattia), evitare di aumentare troppo di peso (l’obesità è uno dei fattori  di rischio per tutte le malattie infiammatorie intestinali), fare più moto per combattere la tendenza alla stitichezza, e seguire una dieta appropriata, limitando il consumo di cibi grassi, zuccheri raffinati  e di proteine animali che essendo privi di fibre possono peggiorare i sintomi.

 

Foto | via Pinterest



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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