Cistite ricorrente: un problema femminile
Scopri perché la cistite può recidivare e ripresentarsi, quali le cause e i sintomi a cui prestare attenzione.
Cistite ricorrente: si verifica quando capitano tre episodi in un anno oppure due in sei mesi.
La cistite è la più comune tra le cosiddette IVU (infezioni alle vie urinarie), e sembra che abbia una particolare predilezione per il sesso femminile. Sono le donne, infatti, sia giovani che più adulte, a soffrire particolarmente di questa fastidiosa infiammazione che colpisce la vescica provocando sintomi caratteristici.
I SINTOMI DELLA CISTITE
Tra i principali sintomi con cui si manifesta questa diffusa infezione delle vie urinarie troviamo:
- Bruciore durante l’atto della minzione
- Piccole perdite urinarie da “sgocciolamento”
- Sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica
- Presenza di emazie (tracce di sangue nelle urine)
- Urine dall’aspetto torbido e/o maleodoranti
- Sensazione di peso al basso ventre
- Stimolo alla minzione più frequente del normale
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LE CAUSE DELLA CISTITE: GLI AGENTI INFETTIVI
Non esiste una causa unica. Comunemente le cistiti – ovvero infiammazioni delle pareti interne della vescica – possono essere provocate da agenti infettivi esterni, tipicamente batteri o funghi già presenti nell’organismo (ad esempio nell’ultimo tratto intestinale o nella microflora vaginale), che per un abbassamento delle difese immunitarie riescono a penetrare nella vescica e a proliferare creando colonie patogene. L’infiammazione che ne deriva è poi una reazione delle difese, che cercano di debellare questi microrganismi “abusivi”.
Considera infatti che, di suo, la vescica è un ambiente sterile: in essa non sono presenti microrganismi come invece accade per la microflora intestinale (microbiota) o per quella delle mucose intime. Pertanto qualunque agente esterno che vi penetri è in grado di irritarla.
LE CAUSE DELLA CISTITE: CISTITE INTERSTIZIALE
A differenza di quella batterica o fungina, la cistite interstiziale – anche definita sindrome della vescica dolorosa – è una infiammazione cronica probabilmente di natura autoimmune con una componente genetica. Sai che significa? Che sono le tue stesse difese immunitarie, i tuoi anticorpi, che per ragioni in parte sconosciute, in parte legate ad un difetto genetico, attaccano le pareti interne della vescica senza motivo apparente, irritandola.
In questo caso sperimenti sintomi quali quelli elencati all'inizio, e in più un dolore costante, con la differenza che rispetto alla cistite batterica (che in prima battuta si cura con gli antibiotici) o di quella fungina (che si cura con gli antimicotici), con quella interstiziale purtroppo non hai molte armi dalla tua parte.
Una cistite ricorrente, dunque, può avere questo tipo di origine. Ma attenzione, anche una “banale” cistite infettiva può recidivare facilmente. Una cistite viene definita ricorrente quando capitano tre episodi in un anno oppure due in sei mesi.
PERCHE' LA CISTITE COLPISCE SOPRATTUTTO LE DONNE
Le ragioni per cui la popolazione femminile si ammala con una probabilità tripla rispetto agli uomini di questo tipo di disturbo urinario sono molte. Eccone alcune:
- Anatomia. L'uretra femminile – il tubicino che dalla vescica convoglia l’urina verso l’esterno – è molto più corta di quella maschile, che deve attraversare il pene, e quindi è più facile che germi provenienti dalla zona rettale o vaginale entrino in contatto con la vescica risalendo proprio dal canale uretrale.
- Uso di contraccettivi meccanici e creme spermicide. Le donne che usano il diaframma in combinazione con le creme spermicide come strumenti contraccettivi sono più a rischio di infezioni intime e cistiti. Le creme spermicide in particolare impoveriscono la flora batterica vaginale, che rappresenta una barriera importante contro i germi, rendendo anche le basse vie urinarie più vulnerabili.
- Gravidanza. Essere incinta rappresenta un fattore di rischio anche per le cistiti infettive. Infatti nei nove mesi della gestazione il sistema immunitario femminile tende ad indebolirsi fisiologicamente. Inoltre, la riduzione dei normali movimenti degli ureteri causata dai cambiamenti ormonali e dalla compressione esercitata dall’utero negli ultimi mesi di gestazione può favorire le infezioni.
- Menopausa. La carenza di ormoni estrogeni che si verifica dopo la cessazione dell’attività ovarica provoca anche un abbassamento delle difese immunitarie e una modificazione nella flora vaginale (che si impoverisce) e in quella intestinale. La conseguenza è che germi e batteri possono proliferare e diventare infettivi.
- Prolasso vescicale o vaginale. Dopo la menopausa, o ripetuti parti, alle donne può accadere che il pavimento pelvico ceda un pochino, e che la vescica scenda verso il basso spostandosi a ridosso della vagina, il che aumenta il rischio di infezioni e/infiammazioni.
- Diabete. Se sei diabetica sei anche più vulnerabile alle infezioni, tra cui la cistite.
- Sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e altri disturbi infiammatori dell’intestino. Sembra che soffrire di colite nervosa, e avere problemi quali stipsi ricorrente, dolore addominale durante l’evacuazione e disbiosi (alterazione della microflora intestinale) sia un fattore predisponente per la cistite e le cistiti ricorrenti. Le malattie infiammatorie intestinali non colpiscono solo le donne, ma il fattore stress e l’ansia correlata che ne è sovente all’origine colpisce la popolazione femminile con maggior frequenza.
- Rapporti sessuali. Circa il 4% di tutte le cistiti, ma ben il 60% di quelle ricorrenti, è dovuto ai rapporti intimi in particolare se ci riferiamo ai rapporti penetrativi con dolore o insufficiente lubrificazione vaginale, che causa microtraumi ripetuti. Ciò a sua volta apre le porte a infezioni causate da germi, così come a un irrigidimento della muscolatura vaginale stessa. Tecnicamente queste cistiti vengono definite post-coitali e insorgono, con la sintomatologia che abbiamo visto, 48-72 ore dopo il rapporto. Il rischio è decisamente minore quando il rapporto sessuale si consuma con piena eccitazione femminile e quindi abbondante lubrificazione della vagina.
- Infine, c’è un fattore spesso non considerato che influisce sulla recidività delle cistiti: l’assunzione di antibiotici. Non sempre sono necessari (ma spesso vengono prescritti comunque in caso di IVU così come di altro tipo di infezioni), e possono creare un impoverimento della microflora intima e intestinale che rende l’apparato urinario più vulnerabile agli attacchi degli agenti patogeni, generando un circolo vizioso difficile da interrompere. In generale tutte le terapie antibiotiche producono un indebolimento delle difese immunitarie, per tale ragione andrebbero seguite correttamente solo dietro prescrizione medica per il tempo necessario, evitando il pericoloso fai-da-te.
Qualunque sia la causa della tua cistite ricorrente, sia che tu la possa curare con i farmaci, o che invece non sia di tipo infettivo e quindi tenda a cronicizzarsi, hai un grande alleato dalla tua: il cibo. Sì, perché ciò che mangi ha un riflesso anche sulla tua salute urinaria e intima, influisce sul sistema immunitario e sull’equilibrio della flora batterica e intestinale. Insomma, ti aiuta a prevenire le infezioni e a rinforzare la vescica.
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Principali fonti utilizzate:
https://www.materdomini.it/malattie/cistite/
https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/cystitis/symptoms-causes/syc-20371306
https://www.siu.it/files/uploads/Linee_Guida_SIU_UTI_2015.pdf
A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.