Ubichinolo: a cosa serve e quali sono i principali benefici

Facebook Twitter Google Pinterest YouTube

Ubichinolo: a cosa serve e quali sono i principali benefici

10-11-2020 - scritto da Antonella Lobraico

A cosa serve l’ubichinolo? Ecco tutto quello che dovresti sapere su questa sostanza già contenuta nell’organismo preziosa per l'energia, per il cuore e non solo.

Scopri tutti i benefici legati all'ubichinolo, un principio attivo naturale.

 

Hai mai sentito parlare dell’ubichinolo? Pur non essendo molto noto, questo principio attivo naturale vanta un gran numero di benefici, oltre che diverse applicazioni terapeutiche. Svolge infatti un ruolo decisivo nel contrastare il fisiologico e progressivo declino cellulare, protegge il sistema nervoso e immunitario, dona energia, contribuisce ad eliminare l’eccesso di radicali liberi che minacciano i tessuti cardiovascolari ed è inoltre impiegato come coadiuvante nel trattamento dell’infertilità maschile.

 

Di molecole naturali o sintetiche presenti negli integratori alimentari ce ne sono davvero tante, e il loro contributo diventa determinante là dove c’è una carenza, ad esempio vitaminica, dovuta alla mancata introduzione di specifici alimenti. Basta pensare ad esempio alla vitamina D o alla vitamina C. Ciascun nutriente è quanto mai indispensabile per mantenere uno stato di salute ottimale. Per questo, la mancata assunzione, come anche un eccesso di uno o più nutrienti, può minare il corretto funzionamento di organi e tessuti.

 

Ubichinolo: a cosa serve

L’ubichinolo è una molecola già contenuta nell’organismo che può essere anche assunta attraverso alcuni cibi, sebbene in minime quantità. Per capire meglio questa preziosa sostanza, è necessario partire dal coenzima Q10 o ubichinone, che già conosciamo in quanto presente in diversi prodotti cosmetici per la pelle o come integratore alimentare.

 

Il compito del coenzima Q10 è duplice:

  • Svolge un’azione antiossidante mirata a contrastare l’invecchiamento cellulare
  • Come integratore, promuove il trasferimento dell’energia desunta dalle sostanze nutritive alle cellule e, convertito in ubichinolo, da queste ai singoli organi e tessuti

 

Il vantaggio dell’assunzione di ubichinolo, piuttosto che del coenzima Q10, consiste proprio nel saltare il passaggio attraverso il quale il nostro organismo trasforma il coenzima Q10 in ubichinolo. Risultato: maggior assorbimento, in tempi più rapidi, e possibilità di utilizzo diretto da parte dell'organismo.

 

 

Ubichinolo: tutti i benefici

L’ubichinolo assunto come integratore alimentare può avere effetti benefici anche superiori a quelli del coenzima Q10:

  • Sui muscoli
  • Sulle prestazioni mentali e psichiche
  • Sul sistema immunitario
  • Nel trattamento dell’infertilità
  • Nel supportare il metabolismo nell’attività sportiva

 

A conferma dei benefici apportati dall’assunzione di questa sostanza, ci sono diversi studi di respiro nazionale e internazionale. Uno studio italiano pubblicato su Nutrients ha rilevato come l’integrazione con ubichinolo nella dose di 100 mg al giorno favorisca una migliore funzionalità endoteliale, riducendo il rischio cardiovascolare in soggetti sani ipercolesterolemici.

 

Uno studio giapponese ha invece evidenziato che l’ubichinolo riduce negli atleti i danni ai muscoli conseguenti a un’attività fisica importante, mentre negli sportivi riduce la fatica. L’ubichinolo infatti è essenziale in questi casi perché supporta il metabolismo. Tuttavia, la sola alimentazione non riesce a coprire questo fabbisogno, per cui la carenza si manifesta con dolori muscolari, stanchezza e crampi. E l’ubichinolo, che costituisce la forma di più facile assorbimento rispetto al coenzima Q10, è ideale in questi contesti.

 

Diversi studi scientifici hanno anche dimostrato che integratori alimentari contenenti ubichinolo sono un toccasana nei soggetti con un’età avanzata. Rafforzano infatti la salute del cuore, del sistema immunitario, oltre alle prestazioni psichiche e mentali. A proposito di quest’ultimo punto, questa sostanza è in grado di ridurre lo stress ossidativo cerebrale sortendo un impatto diretto sulla memoria e sulle prestazioni mentali sia negli anziani che nei più giovani.

 

In più l’ubichinolo, può avere un ruolo importante anche nella degenerazione del sistema immunitario. A dimostrarlo sono diversi studi a supporto che hanno rilevato un effetto diretto di questa sostanza sull’apparato di difesa dell’organismo con una riduzione del rischio di infezioni batteriche e virali.

 

Ma l’ubichinolo può essere utilizzato anche nel trattamento dell’infertilità maschile. Sappiamo che fattori come l’obesità, un’alimentazione squilibrata, condizioni di stress, inquinamento e un’età superiore ai trenta anni possono incidere negativamente sulla qualità dello sperma. Anche in questo caso, numerosi studi hanno dimostrato che l’ubichinolo migliora la qualità dello sperma. Inoltre, è stata dimostrata la sua efficacia nel processo di follicologenesi come su altri parametri della fertilità della donna.

 

I cibi che contengono coenzima Q10

Come accennato, attraverso l’alimentazione si assumono piccole quantità di coenzima Q10. I vegetali ad esempio ne contengono davvero poco, mentre tra i cibi più ricchi rientrano:

  • Interiora di animali

 

In generale, una dieta basata sul consumo di alimenti di origine animale e vegetale, è in grado di apportare circa 5 mg di coenzima Q10, quando invece la dose raccomandata come integratore è di circa 100 mg al giorno.

 

L’ubichinolo quindi è una sostanza che può avere numerosi benefici su diversi organi e apparati del nostro organismo. Per valutare una possibile integrazione, il consiglio è di rivolgersi al farmacista o al proprio medico di fiducia.



A cura di Antonella Lobraico, collaboratrice della redazione di ForumSalute.
 

ForumSalute
ForumSalute su Facebook
ForumSalute su Twitter
ForumSalute su Google+

 

ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



Articoli che potrebbero interessarti

Stitichezza: meglio le fibre solubili o insolubili?

Stitichezza: meglio le fibre solubili o insolubili?

03/05/2021.   Ah, la stitichezza: c’è qualcosa di peggio nella vita? Certamente sì ma, per chi ne soffre, questa è probabilmente una delle condizioni gastrointestinali più frustranti che esistano sulla faccia...

Forumsalute.it © UpValue srl Tutti i diritti riservati.
C.F., P. IVA e Iscr. Reg. Imprese Milano n. 04587830961   |  Privacy   |  Cookie   |  Chi Siamo